Gli alberi della Foresta Amazzonica sono sempre più grandi: sono cresciuti del 10% in 30 anni

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Gli alberi della Foresta Amazzonica sono sempre più grandi: sono cresciuti del 10% in 30 anni

| 28/11/2025
Fonte: Pexels

La foresta più famosa del pianeta sembra fare body building naturale, ma gli scienziati avvertono: non durerà per sempre

  • Negli ultimi 30 anni gli alberi dell’Amazzonia sono cresciuti del 3,3% per decennio, diventando più grandi del 10%
  • La crescita è dovuta all’aumento della CO2 atmosferica, che accelera la fotosintesi e la produzione di zuccheri
  • Il fenomeno è stato studiato da un team internazionale guidato dalle università di Birmingham e Leeds
  • Gli alberi più grandi e più vecchi continuano a prosperare, ma la deforestazione e la siccità minacciano l’equilibrio
  • Gli esperti avvertono: non basta piantare nuovi alberi per compensare la perdita delle foreste mature

 

La Foresta Amazzonica sembra essersi iscritta in massa in una palestra verde. Negli ultimi trent’anni, gli alberi tropicali sono cresciuti del 10% in dimensioni, con un incremento medio del 3,3% per decennio. Una performance degna di nota per una distesa di vegetazione che, invece di indebolirsi sotto i colpi del cambiamento climatico, sembra aver trovato nuova linfa.

Ma non è magia, né un miracolo botanico. A gonfiare i muscoli del “polmone verde della Terra” è la CO2, il principale gas serra che, paradossalmente, ha offerto una spinta alla fotosintesi clorofilliana. Più anidride carbonica in aria significa più zuccheri prodotti, e quindi alberi più robusti. Una notizia che potrebbe farci sorridere, se non fosse che questa corsa alla crescita ha un limite ben preciso.

Gli scienziati spiegano il “paradosso verde”

La ricerca, pubblicata su Nature Plants e condotta da un team internazionale guidato dalle università di Birmingham e Leeds, ha misurato l’area basale di centinaia di alberi in quasi 200 aree di foresta matura. I risultati parlano chiaro: sia i giganti secolari che gli alberi più piccoli stanno crescendo più rapidamente.

Come spiegano le ricercatrici Adriane Esquivel-Muelbert e Rebecca Banbury Morgan, il fenomeno è dovuto non solo all’aumento delle risorse disponibili per le piante, ma anche a una riduzione della competizione tra gli esemplari più giovani. Tuttavia, come avverte la scienziata Beatriz Marimon, l’effetto “CO2 booster” non potrà durare in eterno: con l’aumento delle temperature e la siccità, anche la resilienza delle foreste rischia di cedere.

Crescita record sì, ma la deforestazione resta la minaccia

Gli esperti ricordano che non possiamo “rimpiazzare” gli alberi secolari come se fossero arredi Ikea. Le foreste antiche immagazzinano enormi quantità di carbonio e ospitano una biodiversità che i nuovi impianti non possono ricreare. E mentre la foresta si ingrossa in altezza, le motoseghe continuano a lavorare a pieno ritmo.

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Nel frattempo, uno studio del 2021 ha mostrato che l’Amazzonia sta iniziando a rilasciare più CO2 di quanta ne assorba, a causa di incendi e deforestazione. Insomma, il “body building” naturale della foresta è una buona notizia temporanea: se continuiamo a distruggere i suoi giganti, presto non resterà nessuno a respirare per noi.

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