Rumore rosa: la nuova ninna nanna scientifica che calma l’ansia e fa dormire meglio

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Rumore rosa: la nuova ninna nanna scientifica che calma l’ansia e fa dormire meglio

| 04/12/2025
Fonte: Pexels

Dalla pioggia leggera ai test clinici: come il rumore rosa promette di spegnere la mente più velocemente di contare le pecore

  • Il rumore rosa è un suono naturale e ovattato che stabilizza l’ambiente acustico e favorisce il rilassamento
  • Diversi studi mostrano che può ridurre l’ansia e favorire un addormentamento più rapido
  • Una ricerca del 2024 ha registrato un 29% di riduzione del tempo di addormentamento con stimoli sonori sincronizzati alle onde cerebrali
  • Il suo effetto è simile a quello di pioggia, vento e mare, suoni che calmano e mascherano i rumori esterni
  • Per essere efficace, va ascoltato a volume basso e in versioni bilanciate, evitando frequenze troppo acute

 

C’è chi conta le pecore e chi, più modernamente, si affida al rumore rosa: un suono ovattato e naturale che sembra uscito da una playlist zen, ma dietro cui si nasconde pura fisica. A differenza del classico rumore bianco – quello del televisore senza segnale, per intenderci – il rumore rosa privilegia le frequenze basse, più calde e morbide, rendendo il tutto meno metallico e più simile a pioggia, onde o vento tra gli alberi.

Il suo segreto è semplice ma geniale: crea un sottofondo continuo che maschera i rumori improvvisi, impedendo al cervello di saltare su al primo cane che abbaia. Così, invece di inseguire pensieri o controllare il telefono per l’ennesima volta, ci si ritrova a scivolare dolcemente verso il sonno.

La scienza approva: dormire non è più solo un sogno con il rumore rosa

Nel 2024, un team guidato da Scott Bressler ha testato il rumore rosa su 21 insonni dichiarati. I partecipanti, dotati di una fascia EEG capace di sincronizzare gli stimoli acustici con le onde cerebrali alfa, hanno ridotto del 29% il tempo di addormentamento. Tradotto: circa dieci minuti in meno di occhi spalancati nel buio.

L’idea è che il rumore rosa riesca a “spegnere” strategicamente l’attività cerebrale di veglia, trasformandosi in un sonnifero non chimico ma sonoro. E, a differenza delle pillole, non dà dipendenza: al massimo crea la voglia di impostare “pioggia leggera” come colonna sonora della notte.

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Come usarlo senza farsi venire il nervoso

Attenzione però: il rumore rosa non è una bacchetta magica. Se è troppo alto, troppo acuto o poco equilibrato, l’effetto calmante svanisce. Meglio iniziare con volumi bassi, scegliere suoni naturali e morbidi, e sperimentare finché il corpo non trova la sua frequenza del relax. Perché, in fondo, dormire bene non è questione di fortuna o melatonina: basta scegliere il suono giusto per zittire la testa. E se il rumore rosa può farlo, ben venga un po’ di colore anche nel silenzio della notte.

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