AI Anxiety: quando l’intelligenza artificiale lede la salute mentale

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AI Anxiety: quando l’intelligenza artificiale lede la salute mentale

| 28/05/2024
Fonte: Pexels

E se l’intelligenza artificiale ci sostituisse sul posto di lavoro?

  • L’espressione AI Anxiety è stata coniata negli Stati Uniti per riferirsi a una forma d’ansia di ultima generazione
  • Si tratta infatti del sentimento di inquietudine e turbamento generato dall’uso dell’intelligenza artificiale sul posto di lavoro
  • Sono molti i lavoratori che guardano con sospetto le nuove tecnologie
  • La paura principale è quella di venire sostituiti dagli algoritmi
  • Gli esperti sottolineano l’importanza della formazione per gestire al meglio l’intelligenza artificiale

 

Avete mai sentito parlare di AI Anxiety? Si tratta di una nuova forma di ansia sbarcata direttamente dagli Stati Uniti, dove un lavoratore su tre è terrorizzato dagli effetti derivanti dall’introduzione dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo. I motivi di questa paura sono numerosi. In primo luogo, le persone temono di venire rimpiazzate dalle nuove tecnologie e di perdere il proprio impiego.

Inoltre, c’è timore che i datori di lavoro sfruttino le potenzialità dell’intelligenza artificiale senza rispettare le normative vigenti. Senza contare, poi, che sono in molti a essere attanagliati dalla paura di non risultare sufficentemente formati per applicare le potenzialità dell’I.A. sul posto di lavoro. Il problema, però, non si limita solo agli States. Infatti, secondo i sondaggi il 32% dei lavoratori della Gran Bretagna è affetto da AI Anxiety. In Italia, poi, la percentuale sale drasticamente fino al 77%.

L’importanza di conoscere l’I.A. per gestirla al meglio

D’altro canto, come spiegato da Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, founder di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatori dell’AI Week, “Considerando la velocità con cui l’AI si sta diffondendo in tutto il mondo e in tutte le principali industrie operative, è assolutamente normale che ci sia della preoccupazione o addirittura dell’ansia tra i cittadini e i professionisti di tutto il mondo.

Non è normale, però, lasciare tutto così come stanno senza provare a cambiare le cose. In primis, è importante conoscere l’intelligenza artificiale, quindi promuovere delle sessioni di training o dei corsi di formazione in azienda per fare cultura risulta di assoluta rilevanza“.

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Si tratta, dunque, di un sottile gioco di equilibri: da un lato, secondo gli esperti sarebbe controproducente vietare l’intelligenza artificiale e tutti i vantaggi derivanti dalla sua applicazione; dall’altro, però, dovremmo essere noi a sfruttarla, non a lasciarci governare. Per questo, è essenziale disciplinare la materia dal punto di vista giuridico, oltre che applicare e rispettare in toto i regolamenti e le normative vigenti. E voi, che ne pensate? Siete spaventati dall’applicazione dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo?

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