Alcuni dei paradossi più bizzarri e che ti manderanno fuori di testa

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Alcuni dei paradossi più bizzarri e che ti manderanno fuori di testa

| 13/09/2023
Fonte: Pixabay

Da sempre i paradossi sono in grado di accendere numerosi dibattiti

  • I paradossi sono proposizioni formulate in contraddizione con l’esperienza comune e la logica umana
  • Diversi scienziati e teorici hanno cercato di dare un senso a questi bizzarri pensieri
  • Da Aristotele a Zeno, fino ad arrivare ad Albert Einstein a Stephen Hawking, molti fisici e scrittori hanno speso parte della loro esistenza nel tentativo di trovare spiegazioni plausibili ad importanti paradossi
  • Uno dei più inspiegabili è senza dubbio quello di Olbers
  • Mentre, uno dei paradossi più famosi e diffusi di tutti i tempi è quello dell’uovo e della gallina

 

Cercare la spiegazione che si cela dietro un paradosso è un meccanismo capace di mandare in tilt anche i sistemi nervosi più eccelsi. Questi strani e bizzarri ragionamenti non sono altro che proposizioni formulate in apparente contraddizione con l’esperienza comune o con i principi elementari della logica umana.

Da Aristotele e Zeno ad Albert Einstein e Stephen Hawking, molteplici grandi pensatori e scienziati hanno passato la vita nel tentativo di ricercare e dimostrare idee apparentemente contraddittorie.

Tutto ciò che è inspiegabile è (quasi) sempre frutto di un pensiero paradossale. Ne esistono svariati in grado di farci perdere la testa. Dal famosissimo “È nato prima l’uovo o la gallina?” a quello del barbiere, sono diversi quelli già da tempo risolti.

Tuttavia, ne esisterebbe un cospicuo numero che ancora oggi non hanno trovato una risposta definitiva.

Il paradosso di Olbers

Com’è risaputo, il cielo notturno è totalmente buio. Quest’ultimo, però, presenta al contempo delle stelle brillanti. Perché allora la luce di questi corpi celesti non basta ad illuminare l’intero universo?

Secondo l’astronomo Heinrich Olbers, una delle motivazioni principali è che la brillantezza delle stelle viene assorbita dai gas e dalla polvere presente nello spazio.

Gli angoli più remoti dell’universo (e che oggigiorno sono visibili a noi) brillano grazie alla presenza delle stelle. Queste ultime hanno impiegato miliardi di anni per raggiungere quegli specifici punti. Altre stelle sono ancora in viaggio per raggiungere altre parti del cosmo (e della Terra) per così illuminarlo.

Tuttavia, secondo lo scrittore Edgar Allan Poe, il motivo per cui il cielo notturno appare ancora ai nostri occhi completamente buio è perché l’universo non è ancora “abbastanza vecchio” e numerose stelle non hanno ancora raggiunto diversi angoli del cosmo.

Il paradosso della predestinazione

Il destino ha sempre l’ultima parola? Forse. Immagina di poter tornare indietro nel tempo per poter salvare qualcuno da una tragica morte. Bene, sappi che è totalmente inutile in quanto la dipartita è “presumibilmente predeterminata” e finirà comunque per accadere, qualunque cosa tu faccia per prevenirla.

Chiamato anche “ciclo causale” dal ricercatore David Lewis della California State University, a Sacramento, questo paradosso è descrivibile come una serie di eventi risultanti da causa ed effetto in cui tutto ciò che succede può essere spiegato da qualcos’altro accaduto all’interno di quel lasso di tempo.

Supponiamo che il tuo Io più giovane stia prendendo un caffè con un amico. Non hai idea che il primo potrebbe morire in uno strano incidente decenni dopo. Dopo questo evento, il tuo Io più vecchio ritornerà dal funerale e salirà cupamente a bordo di una macchina del tempo, risalendo ad uno specifico anno in cui il tuo amico defunto era ancora vivo. Non c’è altro modo in cui il tuo Io più giovane avrebbe potuto sapere di questa tragedia futura oltre a sentirlo dal tuo Io più vecchio.

Questa informazione esiste da qualche parte nell’etere a causa delle cause e degli effetti che hanno portato ad essa, e mentre alcune parti del ciclo possono essere spiegate, altre sono totalmente irrazionali.

Il paradosso del nonno

Sapevi che, se avessi la possibilità di viaggiare indietro nel tempo, potresti uccidere uno dei tuoi nonni e non poter così mai nascere?

Più precisamente, l’ipotetico nipote tornerebbe indietro negli anni prima ancora che il padre di uno dei suoi due genitori possa incontrare quella che, in futuro, sarà sua nonna. In questo modo non si verrà a creare la famiglia che darà vita alla progenie in quanto i due parenti non si sposeranno e non innescheranno la discendenza.

Il paradosso del gemello

In questo bizzarro paradosso sono protagonisti due gemelli. Uno diventa astronauta e decide di partire alla scoperta della galassia mentre l’altro rimane sulla Terra.

Inevitabilmente uno dei due, pur essendo gemello, invecchierà più lentamente rispetto all’altro. Perché avviene ciò? Grazie al principio della dilatazione spazio-temporale. Il tempo rallenterà per il gemello sulla terraferma ma accelererà per quello che sfreccia alla velocità della luce nello spazio.

Per una breve durata del “viaggio”, il tempo trascorso sarà lo stesso per i due fratelli. Solo quando l’astronauta affronterà il tragitto del ritorno entrambi i gemelli inizieranno a percepire delle differenze spazio-temporali. Il gemello in orbita, infatti, sentirà scorrere più velocemente il tempo, mentre quello rimasto sulla Terra dovrà attendere molto di più.

In seguito, mentre l’astronauta si avvicinerà sempre di più alla terraferma, avrà la sensazione che sia passato meno tempo, al contrario del terrestre che, invece, non percepirà tale sensazione.

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Da cosa deriverebbe tale meccanismo fisico? Come osserva A. John Mallinckrodt, fisico presso la California Polytechnic University a Pomona, ciò accadrebbe poiché l’astronauta transiterebbe da un sistema di riferimento di velocità ad un altro, mentre il fratello “terrestre” rimarrebbe stabile in uno solo per tutto il tempo trascorso.

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