Amare il caffè amaro è da psicopatici, lo rivela una ricerca scientifica [+COMMENTI]

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Amare il caffè amaro è da psicopatici, lo rivela una ricerca scientifica [+COMMENTI]

| 12/09/2023

Gli psicopatici sono appassionati del caffè amaro: lo ha scoperto l’Università di Innsbruck

  • Gli psicopatici preferiscono bere il caffè amaro
  • Lo rivela una ricerca condotta dai ricercatori austriaci dell’Università di Innsbruck
  • Lo studio ha preso in esame quasi mille persone
  • Dalla ricerca è emerso che ci ama i cibi amari è più propenso a sviluppare una personalità malevola
  • Al contrario, i bonaccioni e i più simpatici hanno mostrato di gradire maggiormente i dolci

 

Nel lontano 1982, Massimo Troisi ci ricordava di non gradire il caffè perché lo rendeva troppo nervoso in uno dei suoi film più celebri. Altro che nervosismo, secondo una ricerca condotta dai ricercatori austriaci dell’Università di Innsbruck questa bevanda viene scelta soprattutto dagli psicopatici. Come si è arrivati a una conclusione del genere?

Esiste forse qualche serial killer che ha compiuto i suoi crimini dopo aver sorseggiato tranquillamente un espresso? Sul caffè si dice tutto e il contrario di tutto, ormai non si contano più gli studi che sono stati condotti dagli esperti per capire quali effetti possa avere sulla nostra salute. Quest’ultima ricerca ha messo in luce un dettaglio decisamente inquietante.

Anzitutto bisogna capire che tipo di prodotto hanno consumato le persone che hanno preso parte al test. Il caffè non è uguale in tutte le parti del mondo, anzi in alcuni paesi ha forse lo stesso sapore della risciacquatura dei piatti.

Gli universitari austriaci hanno preso in esame quasi mille persone, tutte residenti in territorio americano. I 953 individui avevano in media 35 anni e hanno risposto ad alcuni quiz particolari. Si è cercato di capire quale fosse il loro cibo preferito e soprattutto qualche particolare in più sulla personalità.

Non solo caffè

L’obiettivo era quello di dare una misura precisa a caratteristiche come narcisismo, aggressività e sadismo e si è capito che gli psicopatici sono coloro che danno la precedenza ai cibi amari. Tra questi rientra pienamente il caffè, visto che le personalità più strane sono quelle associate alla passione per le bevande amare. In poche parole si è psicopatici quando si preferiscono la birra, l’acqua tonica, il cioccolato fondente e il caffè senza zucchero e latte. Amaro non significa amore verrebbe da dire e il risultato ha portato gli esperti a pubblicare tutte queste informazioni su una rivista specializzata.

La rivista “Appetite” ha ospitato l’articolo relativo al caffè degli psicopatici e lo stupore ha regnato sovrano. Gli appassionati di cibi amari sono quelli più propensi a sviluppare una personalità malevola e per niente raccomandabile. Al contrario, i bonaccioni e i più simpatici hanno mostrato di gradire maggiormente i dolci, le caramelle e le torte.

Ecco perché una semplice chiacchierata al bar con una persona che magari si conosce poco potrebbe diventare problematica in caso di consumo di caffè amaro. Questa ricerca sembra mettere in guardia e di sicuro chi l’ha letta in modo approfondito noterà meglio alcuni particolari quando si presenterà l’occasione. Chi ha condotto l’indagine ha comunque cercato di metterci una pezza, altrimenti ci sarebbe stata una generalizzazione pericolosa. Ovviamente non basta una tazzina di caffè amaro per avere istinti omicidi o persecutori.

Non serve a nulla guardarsi attorno con circospezione, gli psicopatici che adorano l’amaro non sono dietro l’angolo. Secondo la stessa Università di Innsbruck bisogna “addolcire” con un po’ di zucchero le conclusioni del sondaggio.

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In effetti, la preferenza di un cibo dipende da vari fattori. In particolare, sono determinanti le esperienze del passato e il modo in cui si sono affinati gli odori e il gusto. Gli esperti austriaci, poi, non sono riusciti a definire correttamente i sapori, visto che persone diverse possono assaporare in maniera differente l’una dall’altra. Ecco perché servirà ancora parecchio tempo prima di trovare una vera causa biologica o psicologica alla base della passione per gli alimenti non zuccherati.

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