Arriva il calcolatore AI che prevede la data della tua dipartita

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Arriva il calcolatore AI che prevede la data della tua dipartita

| 10/06/2024
Fonte: Pexels

Ecco quando morirai: lo svela l’intelligenza artificiale

  • Life2vec è un calcolatore in grado di prevedere la data della morte delle persone con un’accuratezza del 78%
  • L’algoritmo si basa su una serie di dati, come il reddito, la professione e lo stato di salute
  • La straordinaria invenzione si deve alla collaborazione tra ricercatori danesi e statunitensi
  • Gli studiosi hanno sottolineato le possibili implicazioni discriminatorie del calcolatore
  • Ecco cosa succederebbe se finisse nelle mani sbagliate

 

Preferireste conoscere in anticipo la data della vostra morte, così da realizzare tutti gli obiettivi che vorreste raggiungere prima di morire, o temete che sapere quando il giorno fatale arriverà vi getterebbe in un profondo sconforto? Se la risposta alla vostra domanda è la prima affermazione, sappiate che a breve potreste soddisfare la vostra morbosa curiosità grazie a un calcolatore AI.

Si tratta di Life2vec, un chatbot in grado di predire con un’accuratezza pari al 78% l’ultimo giorno che trascorrerete su questo pianeta. Il calcolatore, frutto della collaborazione tra ricercatori danesi e statunitensi, è stato addestrato con dati provenienti da registri demografici e sanitari danesi. Dopo aver analizzato le informazioni personali di 6 milioni di individui, il sistema di intelligenza artificiale ha imparato ad analizzare una serie di informazioni tra cui il reddito, la professione, lo stato di salute e la cronologia medica delle persone, al fine di prevederne la durata della vita.

Un’invenzione controversa

Nel presentare gli straordinari risultati ottenuti dal calcolatore, il team di studiosi ha sottolineato alcune importanti considerazioni etiche legate all’uso di Life2vec. Essendo stato addestrato esclusivamente con dati provenienti dalla Danimarca, infatti, l’algoritmo potrebbe non rivelarsi altrettanto accurato con altre popolazioni.

Senza contare, poi, il potenziale uso discriminatorio del chatbot, che rischierebbe di essere impropriamente impiegato in ambito assicurativo. Gli scienziati, dal canto loro, hanno spiegato che il principale obiettivo che ha motivato la realizzazione del sistema di intelligenza artificiale è quello di migliorare la qualità della vita delle persone, incrementandone la longevità.

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Gettando luce sui fattori che influenzano il decorso della vita, infatti, Life2vec potrebbe consentire di sviluppare interventi mirati e personalizzati in ambito medico, a esclusivo beneficio dei cittadini e della comunità. In ogni caso, in molti sostengono che i rischi sarebbero maggiori dei benefici, sottolineando quanto l’invenzione risulti controversa e pericolosa qualora finisca nelle mani sbagliate. E voi, che ne pensate?

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