Avere un cane dimezza il rischio di demenza: lo studio

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Avere un cane dimezza il rischio di demenza: lo studio

| 18/03/2025
Fonte: Pexels

Gli anziani che portano a spasso il cane hanno un rischio ancora più basso

  • Il Tokyo Metropolitan Institute for Geriatrics and Gerontology ha condotto una ricerca sulla relazione tra avere un cane e il rischio di demenza
  • I risultati mostrano che i proprietari di cani hanno il 40% di rischio in meno di sviluppare la demenza rispetto a chi non ne possiede
  • Gli anziani che portano a spasso il cane e mantengono una vita sociale attiva hanno un rischio ancora più basso
  • Avere un gatto non sembra avere lo stesso impatto positivo sulla prevenzione della demenza
  • Il contatto con il cane potrebbe migliorare il benessere mentale, ridurre lo stress e favorire stimoli cognitivi negli anziani

 

Avere un cane potrebbe essere una delle strategie più semplici ed efficaci per ridurre il rischio di demenza nella terza età. È quanto emerge da uno studio condotto dal Tokyo Metropolitan Institute for Geriatrics and Gerontology, che ha analizzato il legame tra il possesso di animali domestici e la salute cognitiva degli anziani.

L’indagine è stata svolta tra il 2016 e il 2020 su un campione di oltre 11.000 persone con età pari o superiore ai 65 anni, tutte residenti a Tokyo. Durante il periodo di osservazione, circa il 5% dei partecipanti ha sviluppato la demenza. Tuttavia i risultati hanno mostrato che chi possedeva un cane aveva una probabilità inferiore del 40% di sviluppare questa patologia rispetto ai non proprietari di cani.

Non succede lo stesso con i proprietari di gatti

Secondo i ricercatori, il motivo di questa differenza potrebbe risiedere nelle abitudini di vita di chi ha un cane. Portare a spasso l’animale implica attività fisica regolare, che ha già dimostrato effetti positivi sulla salute cerebrale. Inoltre, interagire con un cane favorisce una maggiore socializzazione, un aspetto fondamentale per mantenere la mente attiva e prevenire il declino cognitivo. Infatti, i dati indicano che i soggetti più attivi sia fisicamente che socialmente mostravano un rischio ancora più basso di sviluppare demenza.

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Curiosamente, la stessa correlazione non è stata riscontrata nei proprietari di gatti. Lo studio non ha evidenziato differenze significative nel rischio di demenza tra chi aveva un gatto e chi non possedeva animali. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che i gatti, a differenza dei cani, non richiedono passeggiate quotidiane e spesso sono meno coinvolti nelle interazioni sociali dei loro proprietari. Questi risultati suggeriscono che avere un cane potrebbe offrire benefici cognitivi grazie alla combinazione di movimento, compagnia e stimolazione mentale. Oltre a ridurre il rischio di demenza, la presenza di un cane in casa può migliorare l’umore, ridurre lo stress e favorire il benessere psicologico degli anziani. Adottare un cane, quindi, non significa solo avere un amico fedele, ma anche un alleato prezioso per la salute del cervello.

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