Sottolinea con fermezza che un figlio va gestito al 50 e 50, perché se è vero che l’utero e i seni sono della madre, tutto il resto deve essere condiviso, con la consapevolezza che un figlio non è solo un sogno, ma anche un impegno concreto che si porta avanti in due. Diversamente, dice, non ha senso dire “sì, voglio un figlio” se non si è pronti a cambiare le proprie abitudini e a farsi carico della quotidianità.
Ha deciso di condividere la sua riflessione in questo spazio per dare voce a tutte le donne che si ritrovano a portare sulle spalle un carico che dovrebbe essere condiviso, ricordando quanto sia importante riflettere sul senso della genitorialità e sulla reale parità nella coppia prima di affrontare una scelta così importante.