Bambino rompe un’anfora di 3500 anni per capire cosa c’era dentro

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Bambino rompe un’anfora di 3500 anni per capire cosa c’era dentro

| 06/11/2024
Fonte: Facebook

Non tornerà mai più al suo stato originale

  • Un bambino di quattro anni ha danneggiato gravemente un’anfora antica di 3.500 anni, esposta al museo Hecht di Haifa, tirandola e provocandone la caduta
  • Nonostante il danno irreparabile, il museo ha mostrato comprensione per l’incidente accidentale e ha già contattato un restauratore per tentare di riparare l’oggetto
  • Il padre del bambino ha espresso rammarico, riconoscendo che, una volta restaurato, il vaso non tornerà mai al suo stato originale, perdendo parte del suo valore storico
  • Il museo continua a esporre i reperti senza barriere protettive, seguendo la filosofia del fondatore di permettere ai visitatori un’interazione diretta con le opere
  • Il museo ha invitato la famiglia del bambino a una visita guidata per educare sull’importanza del patrimonio storico

 

Un incidente avvenuto al museo Hecht di Haifa, in Israele, ha suscitato grande attenzione mediatica. Un vaso antico, risalente a circa 3.500 anni fa e appartenente all’Età del Bronzo, è stato infatti gravemente danneggiato a causa dell’imprudenza di un bambino di quattro anni. L’opera, proveniente dalla regione di Canaan, era uno dei pezzi più preziosi del museo, conservato in perfetto stato per millenni e considerato un raro esempio di sopravvivenza storica.

Il bambino, incuriosito dal vaso esposto vicino all’ingresso del museo, lo ha tirato per avvicinarlo a sé, provocandone la caduta. Il vaso si è frantumato in numerosi pezzi, causando danni irreparabili alla sua integrità. Il padre del bambino, visibilmente sconvolto, ha prontamente informato il personale del museo. A differenza di altri casi di danneggiamento volontario di reperti storici, che spesso comportano severe sanzioni e l’intervento delle autorità, il museo ha mostrato comprensione nei confronti di questo episodio accidentale.

Il museo ha invitato la famiglia a partecipare a una visita guidata

Lihi Laszlo, portavoce del museo, ha spiegato che la situazione sarà affrontata in modo adeguato, dato che si tratta di un evento fortuito causato da un bambino. È stato già contattato un restauratore specializzato per tentare di recuperare il vaso e ripararlo nel miglior modo possibile. Tuttavia il padre del bambino ha espresso rammarico consapevole che, una volta restaurato, l’oggetto non tornerà mai più al suo stato originale. Nonostante il restauro, la perdita del valore storico originale del vaso è irreversibile.

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Un aspetto che ha suscitato ulteriori dibattiti è la decisione del museo di continuare a esporre i reperti senza l’uso di barriere protettive, come teche di vetro. Questa scelta è in linea con la filosofia del fondatore del museo, che credeva nell’importanza di consentire ai visitatori un’esperienza diretta con i reperti, senza ostacoli visivi. Il museo ha inoltre invitato la famiglia del bambino a partecipare a una visita guidata speciale, con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani sull’importanza del patrimonio storico. Questa decisione ha sollevato alcune critiche, è la scelta giusta?

 

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