Scoperta nell’Atlantico una barriera corallina di dimensioni record

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Scoperta nell’Atlantico una barriera corallina di dimensioni record

| 03/02/2024
Fonte: Pixabay

L’area si estende per oltre 6.000 chilometri quadrati in una zona al largo che va dalla Carolina del Nord alla Florida

  • Una vasta barriera corallina è stata scoperta nell’oceano Atlantico
  • Un team di ricercatori ha identificato l’area effettuando 23 immersioni con sommergibili e 31 rilievi di mappatura con sonar multiraggio
  • La barriera corallina si trova in acque gelide tra 200 e 1.000 metri di profondità
  • I coralli di acque gelide non hanno pigmenti e sono bianchi
  • Si nutrono di minuscoli granelli di materia organica filtrati dalle correnti circostanti e forniscono riparo e protezione per moltissime creature marine

 

Una barriera corallina si estende per migliaia di chilometri quadrati nei fondali dell’oceano Atlantico. L’eccezionale scoperta del gigantesco ecosistema marino è stata effettuata dai ricercatori della NOAA Ocean Exploration sul Blake Plateau, una vasta area al largo delle coste della Carolina del Nord, della Carolina del Sud, della Georgia e della Florida.

La mappatura della barriera corallina

«Per anni abbiamo pensato che gran parte del Blake Plateau fosse scarsamente abitato e costituito da sedimenti morbidi, ma dopo più di 10 anni di mappatura ed esplorazione sistematica, abbiamo rivelato uno dei più grandi habitat di barriera corallina di acque profonde trovati fino ad oggi in qualsiasi parte del mondo», ha affermato Kasey Cantwell, capo delle operazioni della NOAA Ocean Exploration.

Un enorme lavoro realizzato con 23 immersioni con sommergibili e 31 rilievi di mappatura con sonar multiraggio. È stato rilevato un enorme sistema di barriera corallina in acque gelide tra 200 e 1.000 metri di profondità, inclusa l’identificazione di circa 83.908 singoli cumuli di corallo.

A differenza dei loro cugini colorati e amanti della luce solare, i coralli d’acqua fredda non hanno pigmenti e sono bianchi. Nutrendosi di minuscoli granelli di materia organica filtrati dalle correnti circostanti, i coralli sviluppano impalcature ramificate che forniscono riparo e protezione a una vasta gamma di organismi delle profondità marine.

L’importanza di esplorare le acque profonde

«Gli ammassi di corallo più densi ed estesi si allineano con la Corrente della Florida e la Corrente del Golfo, relativamente calde, fornendo una chiara prova che queste correnti sono vitali per fornire nutrienti a quello che altrimenti sarebbe un paesaggio scarsamente popolato» scrive in un articolo Derek Sowers, oceanografo dell’Università del New Hampshire.

Sebbene l’esistenza della barriera corallina sia nota fin dagli anni ’60, le sue dimensioni sconcertanti sono state una sorpresa. Con i suoi 6.215 chilometri quadrati è quasi tre volte più grande del parco nazionale di Yellowstone.

«Non sapevamo quanto fosse esteso questo habitat, né quanti di questi cumuli di corallo fossero collegati. La scoperta evidenzia l’importanza di esplorare le nostre acque profonde». Sia le barriere coralline di acque profonde che le barriere coralline di acque tropicali sono vulnerabili ai cambiamenti climatici, alla pesca a strascico e all’estrazione mineraria. In un’area i ricercatori hanno trovato un tratto stretto e quasi continuo, lungo 400 chilometri, composto principalmente da coralli morti.

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«Essere in grado di comprendere questo ecosistema è davvero il primo passo per poter gestire adeguatamente l’interazione dell’uomo con gli oceani» ha concluso Sowers.

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