Ha scelto di raccontare questa esperienza senza polemica e senza accusare nessuno, ma con l’intento di aumentare la consapevolezza collettiva su un argomento spesso trattato in modo superficiale. Precisa che non è sua intenzione “fare spiegoni” o noiosi discorsi teorici, ma semplicemente invitare a riflettere sul fatto che anche chi ha anni di esperienza nel settore educativo può sempre imparare qualcosa di nuovo, soprattutto quando si tratta del benessere e del rispetto delle scelte delle famiglie e dei bambini che vivono la disabilità ogni giorno.
