La storia che ha voluto raccontare parte da un’osservazione apparentemente innocente: una ragazza di una classe vicina che lo guardava spesso. Secondo Stefano, quella ragazza, dal carattere riservato e dai modi semplici, aveva un debole per lui. Lei era diversa dagli stereotipi estetici che spesso attirano l’attenzione nei contesti scolastici: acqua e sapone, poco trucco, vestiti normali. Lui la trovava carina, ma i suoi compagni di compagnia non la consideravano allo stesso modo, anzi la deridevano e la etichettavano come “sfigata”.
Alla domanda dei compagni se lei gli piacesse, Stefano ha risposto di no, solo per codardia e paura di uscire dal coro. Da lì è nato lo scherzo: i suoi amici lo hanno spinto ad approfittare dei sentimenti della ragazza, e lui, pur sapendo che era una cosa sbagliata, ha accettato. Quello che inizia come un gioco, come un momento di leggerezza tra adolescenti, ha poi preso una piega ben più seria e crudele.