Burioni contro il Cordyceps: “Tranquilli, non vi crescerà un fungo in testa (forse)”

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Burioni contro il Cordyceps: “Tranquilli, non vi crescerà un fungo in testa (forse)”

| 18/04/2025
Fonte: Wikipedia

Quando un virologo si arrende a una serie TV (ma solo per colpa di un fungo che comanda le formiche): l’analisi di Roberto Burioni sui Cordyceps

  • Roberto Burioni ha commentato The Last of Us per colpa (o merito) del fungo Cordyceps
  • Il Cordyceps esiste davvero e infetta le formiche, trasformandole in zombie obbedienti
  • Questo meccanismo è uno degli esempi più straordinari di parassitismo in natura
  • Esistono fossili di formiche infettate dal fungo risalenti a 48 milioni di anni fa
  • Tranquilli: nella realtà, il fungo non è interessato agli esseri umani (per ora…)

 

Cosa ci fa Roberto Burioni, noto virologo e paladino della scienza, davanti alla TV a guardare The Last of Us? No, non è impazzito, e no, non sta cercando nuovi metodi di divulgazione tra i clicker e le sparatorie post-apocalittiche. È successo l’impensabile: una serie TV ha convinto Burioni a tradire la sua regola d’oro (“mai fiction con virus, medici o contagi, grazie”) per una volta. Ma, giura lui, lo ha fatto per un buon motivo: colpa – o merito – di un fungo realmente esistente, il Cordyceps, che nella vita vera trasforma le formiche in zombie ubbidienti.

Sì, avete capito bene: non è la solita sceneggiatura esagerata in stile “virus misterioso sfugge al laboratorio”, ma una storia che ha un inquietante fondo di verità biologica. Ed è proprio questo dettaglio scientifico a far scattare la curiosità del nostro esperto, che ha deciso di commentare pubblicamente una puntata dello show. Con il suo solito stile, mezzo serio e mezzo “non ci credo nemmeno io che sto parlando di un fungo zombie”.

Il Cordyceps: il fungo horror che esiste davvero

Nella finzione di The Last of Us, l’umanità è minacciata da un fungo mutante che infetta le persone e le trasforma in esseri mostruosi e urlanti, i famosi “clicker”. Ora, prima che iniziate a sterilizzare il pane ammuffito per paura che vi salti addosso, ecco la buona notizia: nella realtà il Cordyceps attacca solo insetti. Ma lo fa con una maestria tale da far impallidire qualsiasi regista horror.

Il ciclo è questo: il fungo infetta una formica carpentiera (che, poverina, stava solo facendo il suo dovere nel formicaio), e inizia a rilasciare sostanze chimiche che alterano il suo cervello. Risultato? La formica smette di chiacchierare con le colleghe, si stacca dalla colonia e, come se fosse posseduta, comincia a salire su una pianta. Non per godersi la vista, ma per diventare una perfetta antenna fungina: si incolla con le mandibole a una foglia e aspetta. A quel punto, il fungo cresce letteralmente fuori dalla sua testa, un po’ come un copricapo grottesco, e libera nuove spore pronte a colpire altre formiche.

Una scena che fa sembrare i clicker quasi educati, a confronto. Ma il bello (o il brutto?) è che questo processo è del tutto reale. Gli scienziati ci studiano da anni, e lo considerano uno dei più affascinanti – e inquietanti – esempi di parassitismo nel regno animale. Per aggiungere un tocco alla Jurassic Park, sono state trovate prove di questo comportamento nei fossili: formiche infettate dal Cordyceps risalenti a ben 48 milioni di anni fa. Altro che “nuova minaccia”: qui si parla di un parassita con esperienza millenaria.

Leggi anche: L’apocalisse fungina di “The Last of Us” potrebbe accadere nella vita reale?

Per Burioni nessun panico: il Cordyceps umano resta (per ora) nella fantasia

Burioni, da buon scienziato, ci tiene a precisare: “State tranquilli, le possibilità che il Cordyceps si metta a infettare gli esseri umani sono ridicolmente basse”. Tradotto: potete continuare a camminare nei boschi senza paura che vi cresca un fungo in testa (almeno per adesso). Il salto evolutivo che vediamo nella serie è un gigantesco “e se…”, perfetto per alimentare l’ansia da apocalisse, ma scientificamente improbabile.

Eppure, c’è qualcosa di affascinante in tutta questa storia. Un fungo minuscolo, che riesce a trasformare un insetto in una marionetta biologica, solo per garantirsi la sopravvivenza? Altro che fantascienza. È come se la natura avesse scritto la sua personale saga horror, con molto meno budget ma molta più originalità.

Il commento di Burioni, a metà tra il curioso e l’incredulo, dimostra che la scienza, se raccontata nel modo giusto, può essere più avvincente di qualsiasi serie. E se a un virologo scappa pure un sorriso davanti a un’invasione fungina, allora forse possiamo goderci The Last of Us senza troppe paranoie. O almeno, finché non sentiamo strani rumori in soffitta…

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