Cappella Sistina, c’è un messaggio segreto nel Giudizio Universale

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Cappella Sistina, c’è un messaggio segreto nel Giudizio Universale

| 13/02/2025
Fonte: Flickr

La celebrazione della scienza nel Giudizio Universale

  • Tra i preziosi tesori e capolavori che sono conservati nella Cappella Sistina spicca il Giudizio Universale
  • Questo affresco rappresenta la seconda venuta di Cristo e il giudizio finale dell’umanità
  • Un team di restauratori ha sottoposto l’opera di Michelangelo a una scansione digitale ad alta risoluzione
  • L’approfondita analisi ha permesso loro di individuare un dettaglio a dir poco incredibile
  • Ecco il messaggio segreto rimasto invisibile per quasi 500 anni

 

Da secoli, la Cappella Sistina attrae milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo grazie ai suoi incredibili capolavori. Non tutti, però, sanno che in questo luogo di immensa bellezza è conservato un affresco che si contraddistingue per un dettaglio a dir poco sorprendente. Si tratta del Giudizio Universale, realizzato dal visionario genio di Michelangelo.

Quest’opera, che occupa l’intera parete dell’altare della Cappella Sistina, fu realizzata su commissione di Papa Clemente VII e del suo successore, Paolo III. Concluso nel 1541, l’affresco rappresenta la seconda venuta di Cristo e il giudizio finale dell’umanità. Nuove ipotesi, tuttavia, suggeriscono che il Giudizio Universale riguardi anche altri concetti, ben lontani dalla fede: ecco cosa hanno scoperto i ricercatori.

Una vita tra fede e ragione: l’eredità di Michelangelo

Incredibile ma vero, stando agli ultimi studi l’opera di Michelangelo nasconderebbe un messaggio rimasto invisibile per quasi 500 anni. Infatti, secondo la restauratrice Sara Penco, specializzata in arte rinascimentale e barocca, il pittore avrebbe volutamente inserito una serie di caratteristiche e dettagli volti a omaggiare la mente e il pensiero razionale.

Non è un mistero, del resto, che nel corso della sua formazione Michelangelo studiò il corpo umano e la sua struttura eseguendo dissezioni clandestine. L’ipotesi degli esperti, dunque, è che l’autore del Giudizio Universale abbia voluto esprimere in maniera occulta il suo legame con la scienza e la conoscenza, in un contesto apertamente religioso.

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Per giungere a questa conclusione, la dottoressa Penco e il suo team hanno sottoposto l’opera a una scansione digitale ad alta risoluzione, analizzandone ogni dettaglio. Ciò ha permesso loro di individuare un sorprendente parallelismo. Infatti, sembrerebbe che la figura centrale di Gesù e i contorni dei personaggi circostanti costituiscano la rappresentazione schematica del cervello umano. Qualora fosse confermata, questa teoria apporterebbe nuove informazioni sulla figura e sull’opera di Michelangelo, la cui arte non sarebbe limitata all’ambito religioso, ma all’esplorazione di vasti e complessi concetti riguardanti la vita umana.

 

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