Casa di riposo dona giochi per adulti ai suoi residenti

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Casa di riposo dona giochi per adulti ai suoi residenti

| 06/03/2024
Fonte1: Facebook

L’iniziativa di una casa di riposo svedese

  • Spesso l’intimità delle persone anziani e disabili è un tabù
  • Questa casa di riposo in Svezia ha però deciso di andare controcorrente
  • I 56 residenti di età pari o superiore a 65 anni possono partecipare ad un programma apposito
  • Si inizia con un colloquio informale sull’intimità e sul desiderio
  • Poi viene data la possibilità di acquistare creme e lubrificanti, nonché giocattoli per adulti

 

Le discussioni sull’intimità delle persone anziane e disabili sono da sempre un po’ un tabù, ma non in questa casa di riposo in Svezia. L’esperta Suzann Larsdotter ha spiegato: “La questione è stata invisibile per anni, ma ora sta gradualmente prendendo piede nel Paese”. E infatti nella casa di riposo Lindgården di Broby, in Svezia, i 56 residenti di età pari o superiore a 65 anni possono ora usufruire di un programma su come condurre una sana vita intima. Secondo la direttrice della struttura, Liselott Klang, l’obiettivo del programma è “permettere all’individuo di rimanere tale anche quando si trasferisce in una casa di riposo”.

Per questo motivo, quando una nuova persona si trasferisce, le viene offerto un colloquio informale sull’intimità e sul desiderio. Inoltre i residenti possono acquistare, tra le altre cose, un cartello “Please do not disturb”, varie creme e lubrificanti, nonché giocattoli per adulti da un cosiddetto “cesto del piacere”. Il progetto è stato avviato un anno fa dopo che all’interno della struttura è emersa la necessità di uno spazio sicuro per discutere dell’argomento senza imbarazzo.

Nonostante le incertezze iniziali, ora il programma va a gonfie vele

Klang ha spiegato: “In precedenza, i dipendenti non si sentivano a proprio agio quando vedevano un residente darsi piacere in pubblico, o non capivano perché qualcuno avesse bisogno di aiuto per prenotare una camera d’albergo”. L’iniziativa è stata inizialmente accolta con una certa apprensione. “All’inizio faceva un po’ paura. Ma più ci si lavora, più si capisce che non si tratta solo di intimità. Si tratta di vicinanza e del fatto che tutti hanno bisogno di un abbraccio. Ora è tutto molto naturale” ha dichiarato Emilie Nilsson, un’assistente di cura di 39 anni.

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Tutto il personale ha ricevuto una formazione specifica da parte di un esperto. Secondo Klang, i residenti hanno mostrato “reazioni positive”, spesso con “timidezza”. Ha aggiunto: “Ogni generazione pensa che la propria sia la più attiva, quella con più desiderio. La salute intima non riguarda solo l’atto in sé. Spesso si tratta di discussioni profonde in cui si può parlare di dolore, perdita o nostalgia del partner scomparso”.

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