“Ciao, mi chiamo Saverio e ho vissuto una grande discriminazione, ma non di certo per un motivo “comune”, di quelli che purtroppo si sentono oggi in giro, ma per la mia famiglia, un qualcosa che accadeva negli anni passati, mai me lo sarei aspettato. E non mi sarei aspettato soprattutto il fatto che a discriminarmi sia stata quella che consideravo la mia persona, la mia ragazza di nome Marta. Da sempre, dal primo momento mi sono sentito affine a lei, è riuscita a capirmi, a comprendermi, a darmi ottimi consigli. Io le ho fatto conoscere la mia famiglia, tra le cose più care che ho al mondo, loro l’hanno accolta davvero come se fosse una loro figlia. Io ho sempre portato rispetto ai miei genitori, soprattutto per tutti i sacrifici che hanno fatto per me e in questo caso in particolare mio padre. Lui è una persona molto umile, grande lavoratore, non ci ha mai fatto mancare niente e sicuramente mi ha dato i giusti insegnamenti e secondo me io ho dei veri e propri insegnamenti, non di certo Marta. Ecco, questa conversazione nasce dopo una cena che ho fatto a casa sua, e questa cena è stata fatta per conoscere i suoi genitori. Bene, quello che ne è venuto fuori è totalmente assurdo. Io ancora non ci credo, soprattutto non voglio ancora crederci che esistono persone così.”

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