Cervello intelligente? È tutta una questione di onde… lente

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Cervello intelligente? È tutta una questione di onde… lente

| 14/08/2025
Fonte: Pexels

Intelligenza e onde cerebrali: il cervello brillante va a ritmo lento

  • Il cervello usa onde theta per coordinarsi durante compiti difficili
  • Chi ha più intelligenza mostra una connettività cerebrale più forte
  • La sincronizzazione avviene nella zona frontale durante le risposte
  • Lo studio ha coinvolto 148 partecipanti con test cognitivi ed EEG
  • I risultati aprono a nuove teorie sull’intelligenza e future diagnosi

 

Pensavate che l’intelligenza fosse tutta una questione di libri letti o parole crociate? Un team di ricercatori tedeschi ha scoperto che invece è una questione di ritmo. Più precisamente, del ritmo theta, una serie di onde lente che il cervello produce quando è alle prese con compiti cognitivi impegnativi. Se il vostro cervello sa andare a tempo, siete più intelligenti. Se perde il ritmo, magari lasciate stare il sudoku.

Lo studio, condotto all’Università di Mainz, ha coinvolto 148 partecipanti tra i 18 e i 60 anni. Dopo test su memoria e intelligenza, i volontari sono stati collegati a un casco EEG e messi davanti a compiti mentalmente esigenti. Niente di trascendentale, ma abbastanza da far sudare un po’ la corteccia cerebrale.

Il segreto è nella connettività theta del cervello

I compiti prevedevano cambi di regole continui: numeri da valutare, figure da riconoscere, lettere da classificare. Insomma, un’ottima palestra per il cervello. Durante queste prove, gli scienziati hanno osservato l’attività cerebrale in tempo reale, scoprendo che le persone con prestazioni migliori nei test cognitivi avevano una sincronizzazione cerebrale molto più marcata.

In particolare, la zona frontale del cervello mostrava una connettività theta più forte proprio durante i momenti in cui i partecipanti dovevano rispondere. Non tanto quando ricevevano le istruzioni, ma quando era il momento di agire. Un dato che suggerisce che l’intelligenza non è solo prepararsi al compito, ma saperlo eseguire con prontezza.

Onde theta e intelligenza: una connessione scientifica

La theta connettività è un’attività cerebrale tra 4 e 8 Hertz che indica la cooperazione tra diverse aree del cervello. Fino a poco tempo fa, sembrava un dettaglio per neuroscienziati, ma ora si scopre che può rivelare molto sulle nostre capacità mentali. Chi riesce a mantenere alta la concentrazione anche in mezzo alle distrazioni – come un messaggio sul cellulare mentre si lavora – mostra una maggiore sincronizzazione theta.

Il bello è che non conta tanto quanto a lungo si resta concentrati, ma quanto rapidamente si riesce a cambiare compito. La flessibilità mentale, in fondo, è una delle abilità più richieste nella vita moderna. E ora pare che il cervello brillante lo dimostri proprio grazie a queste onde lente.

Il futuro della ricerca sulla connettività cerebrale

Secondo i ricercatori, questi risultati potrebbero in futuro aiutare a sviluppare strumenti diagnostici basati sull’attività cerebrale. Magari un giorno basterà un EEG per capire se uno studente ha bisogno di supporto o se una persona sta perdendo colpi cognitivi. Per ora, però, siamo ancora nella fase di esplorazione scientifica.

Lo studio non pretende di fornire una formula magica per aumentare il QI, ma offre un’ulteriore prova che il cervello funziona come un’orchestra: quando i musicisti (cioè le aree cerebrali) sono in sintonia, il risultato è armonioso. E se il direttore d’orchestra, ovvero la zona frontale, sa dare il tempo giusto, le performance cognitive migliorano.

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Intelligenza e flessibilità mentale: un binomio vincente

Insomma, essere intelligenti non significa sapere tutto, ma saper reagire nel modo giusto al momento giusto. Questo studio mostra che il cervello dei più svegli non è più veloce, ma più coordinato. Non corre all’impazzata, ma cambia direzione con eleganza quando serve. E quindi la prossima volta che vi sentite un po’ “spenti”, non preoccupatevi troppo. Forse il vostro cervello sta solo cercando il ritmo giusto. Con un po’ di allenamento mentale – e magari qualche momento di silenzio – anche lui tornerà a danzare sulle note delle onde theta.

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