Charles Osborne, l’uomo che ha avuto il singhiozzo per 68 anni

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Charles Osborne, l’uomo che ha avuto il singhiozzo per 68 anni

| 17/05/2023
Fonte: Twitter

I singulti hanno accompagnato l’uomo dal 1922 al 1990, senza trovare un rimedio efficace per risolvere il problema

  • Charles Osborne, un americano dell’Iowa, ha singhiozzato ininterrottamente per ben 68 anni
  • L’uomo nacque nel 1893 e il singhiozzo comparve nel 1922 a seguito di una caduta
  • Negli anni Osborne ha contattato diversi medici per cercare di risolvere il disturbo, ma senza risultato
  • Il singhiozzo scomparve all’improvviso, inspiegabilmente così come era venuto, a pochi mesi dalla morte, avvenuta il 5 giugno 1990
  • L’uomo ebbe una vita normale, si sposò due volte ed ebbe otto figli. Per la sua peculiarità, Charles Osborne è entrato nel Guinness World Record, essendo l’uomo che ha avuto l’attacco di singhiozzo più lungo della storia

 

Quando compare il singhiozzo in molti si ingegnano ad applicare metodi più o meno validi per farlo passare in fretta. Il fastidio dei piccoli sussulti corporei fortunatamente dura poco tempo e scompare così come è venuto. Nella storia però c’è chi ha avuto il singhiozzo come compagno di vita: Charles Osborne, un americano dell’Iowa, ha singhiozzato ininterrottamente per ben 68 anni. Un caso documentato unico al mondo che, nonostante i numerosi studi clinici, non ha avuto spiegazioni sulle cause e non ha trovato rimedi efficaci.

La comparsa del singhiozzo

Osborne nacque nella città di Anthon, nell’Iowa, nel 1893. Il singhiozzo comparve un giorno del 1922, quando l’uomo era intento a pesare un maiale che doveva essere macellato. Sollevando l’animale perse l’equilibrio e cadde. Osborne si rialzò senza nessuna conseguenza, ma cominciò a singhiozzare, per non smettere mai nei successivi 68 anni.

Nei primi anni i singhiozzi erano molto frequenti, circa 40 al minuto, per poi rallentare nel corso della vita arrivando a 20 al minuto. Negli anni l’uomo ha contattato diversi medici per cercare di risolvere il disturbo, ma senza risultato. Le ipotesi sul singhiozzo perenne sono state diverse. Il dottor Terence Anthoney, che lo tenne in cura per diverso tempo, sosteneva che la caduta di Osborne fosse stata causata da un piccolo ictus, con la rottura di un capillare nella parte del cervello responsabile dell’inibizione della risposta al singhiozzo. Dello stesso parere anche Diana Greene-Chandos, neurologa presso il Wexner Medical Center dell’Università dell’Ohio: i singhiozzi prolungati nel tempo possono essere un segno di ictus, in particolare se associati a dolore toracico e vertigini.

Ali Seifi, neurochirurgo presso la University of Texas Health Science Center di San Antonio ha teorizzato invece che l’uomo, nella caduta, avesse subito un trauma alle costole inferiori, che sono attaccate al diaframma, il muscolo che si contrae durante il singhiozzo. Secondo lo specialista il diaframma, danneggiato dalle costole, potrebbe aver causato il singhiozzo perenne.

Le tecniche di respirazione per ridurre i rumori

Osborne non arrivò mai alla soluzione del problema ma riuscì ad arginarlo con una tecnica di respirazione insegnatagli dai medici della Mayo Clinic: respirando metodicamente tra un singhiozzo e l’altro riusciva a rendere i singulti meno rumorosi. Condusse comunque una vita normale, si sposò due volte ed ebbe otto figli. Negli ultimi anni della sua vita fu costretto a frullare il cibo perché non riusciva ad ingoiare i solidi tra un singhiozzo e l’altro.

Il disturbo scomparve all’improvviso, inspiegabilmente così come era venuto, una mattina di febbraio del 1990, a pochi mesi dalla morte avvenuta il 5 giugno.

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Per la sua peculiarità, Charles Osborne è entrato nel Guinness World Record, essendo l’uomo che ha avuto l’attacco di singhiozzo più lungo della storia, durato ben 68 anni.

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