Le chat di coppia diventano patti prematrimoniali: “Impegni presi su WhatsApp validi per la gestione della separazione”

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Le chat di coppia diventano patti prematrimoniali: “Impegni presi su WhatsApp validi per la gestione della separazione”

| 11/11/2025
Fonte: Pexels

Una sentenza del Tribunale di Catanzaro riconosce valore legale ai messaggi tra coniugi

  • Una sentenza del Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto valore legale alle chat tra coniugi
  • Gli accordi via messaggio possono essere considerati patti prematrimoniali validi
  • Nel caso specifico, un ex marito aveva promesso in chat di pagare il mutuo da solo
  • La ex moglie aveva rinunciato all’assegno di mantenimento, e il tribunale ha confermato l’accordo
  • La decisione crea una zona grigia: ogni messaggio potrebbe diventare prova in tribunale

 

Un tempo bastava una firma in calce, oggi basta un messaggio con doppia spunta blu. Il Tribunale di Catanzaro ha stabilito che anche ciò che scriviamo nelle chat può avere valore legale in caso di separazione o divorzio. Un passo che potrebbe cambiare radicalmente il diritto di famiglia, e forse anche il modo in cui scriviamo “ti amo” (o “non ti sopporto più”) sullo smartphone.

Il caso nasce da un ex marito che, via chat, si era impegnato a pagare interamente il mutuo della casa coniugale, mentre la ex moglie accettava di rinunciare all’assegno di mantenimento. Un accordo apparentemente informale, ma che per i giudici è bastato a ribaltare tutto: revocato un decreto ingiuntivo da 21 mila euro che prevedeva che lei rimborsasse metà delle rate del mutuo.

La chat come prova (e il rischio della zona grigia)

Secondo i giudici, la conversazione costituiva un “principio di prova scritta”. E poiché i rapporti tra le parti erano troppo tesi per formalizzare un contratto cartaceo, la chat è stata considerata valida. Insomma, anche uno screenshot può ora “cantare” come un documento firmato. Ma la decisione apre un fronte delicato.

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Se le chat diventano prove legali, qualunque messaggio – da “ci penso io al conto” a “tieniti la casa” – potrebbe trasformarsi in un vincolo contrattuale. Il rischio? Che i tribunali diventino archivi di vecchie conversazioni, con giudici costretti a interpretare emoji, abbreviazioni e stati d’animo digitali. Una rivoluzione giuridica in 4G, dove “scrivere di pancia” può avere più conseguenze di quanto si immagini.

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