Ci stiamo evolvendo come non mai, ma non grazie ai geni

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Ci stiamo evolvendo come non mai, ma non grazie ai geni

| 23/11/2025

La cultura ha preso il posto del DNA nella nostra evoluzione quotidiana

  • La cultura evolve più velocemente della genetica e influenza direttamente la nostra vita
  • Occhiali, cesarei e vaccini sono esempi di adattamento culturale più rapido dei geni
  • Gli esseri umani stanno diventando un “superorganismo” sociale simile a formiche e api
  • Tecnologia e medicina stanno già modellando la nostra evoluzione biologica
  • Le disuguaglianze culturali rischiano di creare nuovi divari evolutivi

 

Altro che selezione naturale: oggi sopravvive chi ha una buona connessione internet e lenti anti luce blu. Secondo i ricercatori Timothy Waring e Zachary Wood dell’Università del Maine, l’essere umano sta attraversando un cambiamento evolutivo senza precedenti, guidato non più dai geni ma dalla cultura. Un’idea che rovescia Darwin come un calzino e che trova conferme nella vita quotidiana: invece di aspettare secoli per una mutazione genetica utile, inventiamo una soluzione e via, siamo già “evoluti”.

Gli esempi abbondano: chi non ci vede bene, indossa occhiali; chi non può partorire naturalmente, ricorre al cesareo; chi rischia malattie, si vaccina. Tutto questo è cultura, non genetica. In pratica, abbiamo smesso di aspettare la selezione naturale e ci siamo costruiti una scorciatoia tecnologica. E il bello è che funziona.

Dall’individuo al superorganismo

Ma non è solo una questione di gadget o scienza. Waring e Wood ipotizzano che l’uomo stia diventando un “superorganismo” sociale: una specie che prospera grazie alla cooperazione più che alla competizione. Le nostre vere “mutazioni” oggi si chiamano scuola, sanità, giustizia e reti digitali.

Sono i sistemi culturali che ci permettono di adattarci più velocemente e, di fatto, di sopravvivere come collettività. La cultura si trasmette con l’apprendimento, non con la nascita. E questo cambia tutto. Chi impara, evolve. Chi resta indietro, semplicemente… non si aggiorna.

Evoluzione culturale sì, ma per chi?

Il futuro dell’evoluzione umana, spiegano i due studiosi, dipenderà sempre più dalle decisioni collettive e dai sistemi culturali che costruiamo. Tecnologie mediche, intelligenza artificiale e perfino social network stanno già modellando la nostra biologia e il modo in cui ci riproduciamo.

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Ma attenzione: non tutte le culture evolvono allo stesso modo. Se l’accesso a educazione, salute e informazione resta diseguale, il rischio è quello di creare nuove gerarchie evolutive. In altre parole, un mondo dove alcuni si aggiornano alla versione 3.0 e altri restano in modalità analogica. Forse il vero salto evolutivo sarà imparare a non lasciare indietro nessuno.

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