Perché esitiamo nel dire parole gentili agli altri? Ecco 4 motivi

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Perché esitiamo nel dire parole gentili agli altri? Ecco 4 motivi

| 04/08/2023
Fonte: Pexels

Esprimere un pensiero gentile non sempre è un gesto scontato poiché intervengono alcune dinamiche psicologiche per cui si preferisce il silenzio

  • Ogni giorno ci sono molte occasioni per esprimere gentilezza nei confronti di altre persone, con complimenti, ringraziamenti, gratitudine o consigli utili.
  • Spesso però si lasciano scivolare queste occasioni, definite “input prosociali”, preferendo restare in silenzio. Uno studio ne ha analizzato le motivazioni
  • A volte si sottovaluta l’utilità del proprio pensiero o si pensa che il complimento possa non rendere felice l’altra persona o possa metterla a disagio
  • La persona che riceve complimenti e consigli invece, apprezza soprattutto la sincerità, il calore emotivo e le buone intenzioni di chi li fa
  • Le uniche situazioni in cui le parole gentili possono fare un’impressione negativa sono quelle false o date con intenti egoistici

 

Quando è stata l’ultima volta che hai detto parole gentili a qualcuno o che ne hai ricevute dagli altri? Nella vita quotidiana ci sono molte occasioni per esprimere gentilezza ma le lasciamo scorrere via.

Gli “input prosociali”

Possiamo ad esempio fare un sincero complimento ad una persona o esprimere la nostra gratitudine per qualcosa che ha fatto per noi, oppure dare un feedback, un parere utile sul lavoro svolto o un consiglio su come migliorare le proprie prestazioni. Sono definiti “input prosociali”, cioè informazioni destinate a beneficio degli altri. Nonostante l’evidenza diffusa che dare un input prosociale possa migliorare il benessere sia di chi dona che di chi riceve, le persone spesso evitano di offrire il proprio contributo, lasciando scivolare via queste i gesti di gentilezza.

Un nuovo studio, realizzato dalla ricercatrice Jennifer E.Abel della Harvard Business School e da un team di colleghi, ha indagato le motivazioni per cui spesso si preferisce restare in silenzio piuttosto che esprimere gentilezza nei confronti degli altri.

Lo studio

I ricercatori hanno prima evidenziato la mancanza di feedback o consigli utili nella vita di tutti i giorni. Uno studio ha mostrato che il 72% dei dipendenti ritiene di non ricevere consigli e incoraggiamenti sufficienti dai propri manager, mentre nelle relazioni di coppia il 48% ne avrebbe voluti dare in misura maggiore dal proprio partner, mentre l’86% ne avrebbe voluti ricevere di più.

Perché si è così riluttanti a dire qualcosa di gentile agli altri? I ricercatori affermano che, in generale, le persone tendono a sottovalutare i benefici e a sopravvalutare i costi di fare i complimenti, feedback, consigli o dichiarazioni di gratitudine agli altri. Sottovalutare significa ritenere che il proprio pensiero non sia particolarmente utile o che un complimento potrebbe non rendere felice l’altra persona. Sopravvalutare invece porterebbe la persona a pensare che il proprio feedback possa essere eccessivamente critico, anche se effettivamente utile per migliorare le prestazioni future.

I motivi che inibiscono la gentilezza

Abel e i colleghi hanno identificato quattro ragionamenti errati che portano a non dire cose carine o utili ad altre persone.

Si tende a pensare che i consigli o il feedback possano essere non utili, poiché il loro contenuto è già ovvio per l’altra persona. Ad esempio, se qualcuno è esperto in cucina, potrebbe presumere che anche l’altra persona sappia molto su come cucinare. Quindi si tende a sopravvalutare l’ovvietà del proprio consiglio non dandolo affatto.

Le persone che danno consigli o feedback spesso si preoccupano di farlo in maniera troppo tecnica, mentre chi le riceve si preoccupa meno di questo aspetto e guarda di più al calore emotivo e alle buone intenzioni della persona che dà il consiglio.

Se qualcuno si sente a disagio nel ricevere consigli critici ma utili, potrebbe pensare che sia lo stesso per gli altri e quindi rimane in silenzio.

Le persone potrebbero pensare che sia socialmente inappropriato per loro dare un consiglio o fare un complimento. Ad esempio una persona giovane può presumere che un anziano non sia felice di ricevere un consiglio, senza considerare che invece potrebbe apprezzarlo se risultasse utile, indipendentemente dall’età di chi lo ha fornito.

Questi quattro fattori combinati portano ad una inibizione delle persone che preferiscono rimanere in silenzio piuttosto che esprimere il loro pensiero positivo nei confronti degli altri.

Leggi anche: I benefici inaspettati e sottovalutati dei gesti casuali e gentili

I ricercatori, quindi, suggeriscono che se si ha qualcosa di gentile da dire agli altri, bisogna farlo senza esitazione. Le uniche situazioni in cui le parole gentili possono fare un’impressione negativa sull’altra persona sono quelle false o date con intenti egoistici. Pertanto, purché ci sia sincerità e calore emotivo, dare un feedback, offrire consigli o esprimere ringraziamenti e gratitudine è sempre un’ottima idea.

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