Recinzioni con api: una soluzione naturale
- Gli elefanti temono le api, quindi in Kenya si usano recinzioni con alveari per tenerli lontani dalle coltivazioni
- Le recinzioni oscillano quando gli elefanti si avvicinano, attivando le api e inducendo i pachidermi ad allontanarsi
- Questo metodo protegge i raccolti e fornisce un reddito aggiuntivo grazie alla vendita del miele
- La siccità e la pioggia eccessiva possono compromettere l’efficacia del sistema, influenzando la sopravvivenza delle api
- Gli esperti consigliano di affiancare alle recinzioni con alveari altri sistemi di prevenzione come torri di avvistamento o repellenti naturali
Negli ultimi anni, l’espansione agricola in Kenya ha acuito il conflitto tra esseri umani ed elefanti, portando a gravi danni per i coltivatori locali. Alla ricerca di cibo e acqua, questi grandi mammiferi entrano spesso nei campi coltivati, distruggendo interi raccolti e mettendo a rischio la sicurezza delle persone. Di fronte a questa problematica, una soluzione sostenibile si sta rivelando particolarmente efficace: l’uso delle recinzioni composte da alveari.
La scelta delle api come deterrente nasce da una semplice osservazione comportamentale: gli elefanti temono le punture e il rumore prodotto dalle api, tanto da evitare gli alberi in cui sono presenti alveari. Sfruttando questa reazione naturale, alcuni ricercatori e associazioni per la conservazione della fauna selvatica hanno installato barriere di alveari attorno ai campi agricoli. Le arnie vengono disposte a intervalli regolari e collegate con fili: al minimo movimento, oscillano e liberano le api, che spaventano gli elefanti inducendoli a ritirarsi.
Miele e agricoltura: un connubio vincente per le comunità rurali
Questo sistema innovativo, testato per la prima volta nel 2008, ha dato ottimi risultati: il 75% degli elefanti che si è avvicinato alle recinzioni si è allontanato senza danneggiare le colture. Ma i vantaggi non si fermano alla semplice protezione dei campi. Gli agricoltori, infatti, riescono a trarre un reddito supplementare grazie alla produzione e vendita del miele, migliorando così le condizioni economiche delle famiglie rurali.
La presenza degli alveari favorisce anche l’impollinazione delle colture, contribuendo alla salute dell’ecosistema agricolo. In alcune comunità, come quelle di Mwambiti e Mwakoma nel sud del Kenya, i progetti pilota si sono trasformati in iniziative permanenti, con centinaia di alveari attivi e una crescente consapevolezza sull’importanza della coesistenza tra esseri umani e fauna selvatica.
Limiti ambientali delle recinzioni con alveari
Nonostante i benefici, il sistema presenta alcune criticità. Le api sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici. Periodi di siccità prolungata o piogge intense possono compromettere la disponibilità di fiori, riducendo la popolazione di api e rendendo le recinzioni meno efficaci. In alcune annate difficili, gli elefanti sono riusciti a oltrepassare le barriere, dimostrando che nessun sistema funziona al 100%.
Per questo motivo, molti esperti raccomandano un approccio integrato, che unisca le recinzioni con altre misure preventive. Tra queste ci sono l’uso di repellenti naturali a base di peperoncino, torri di avvistamento, illuminazione con luci solari e dispositivi acustici. L’obiettivo è garantire una protezione costante e adattabile alle diverse condizioni ambientali.
Recinzioni con alveari: un modello replicabile che funziona
Il successo di questo approccio in Kenya ha attirato l’attenzione di ricercatori e agricoltori in altre regioni del mondo. Paesi come Mozambico, Sri Lanka e Thailandia stanno già sperimentando le recinzioni con alveari per risolvere i conflitti tra elefanti e popolazioni rurali. Il sistema si è dimostrato adattabile a diversi contesti, a patto che venga mantenuto e monitorato con costanza.
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Oltre alla sua efficacia, il progetto ha un importante valore educativo e sociale. Le comunità coinvolte sono più consapevoli della necessità di convivere in armonia con la fauna selvatica e si sentono partecipi nella protezione del proprio territorio. Per le donne, spesso in prima linea nei campi, questo strumento ha ridotto i rischi legati al lavoro agricolo, offrendo loro anche nuove opportunità economiche attraverso la produzione di miele.

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- https://research.bangor.ac.uk/portal/en/mediacoverage/elephants-hate-bees--heres-why-thats-good-news-for-kenyan-farmers(e5c3fb5d-1364-4c6d-8038-fb31a88814bc).html
- https://savetheelephants.org/our-work/impact/coexistence-2/elephants-and-bees/
- https://www.bbc.com/future/article/20250320-how-bees-are-reducing-conflict-between-humans-and-elephants