Non sono i gatti a essere asociali, ma gli umani: lo dice la Scienza

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Non sono i gatti a essere asociali, ma gli umani: lo dice la Scienza

| 03/11/2023
Fonte: Pixabay

L’approccio felino dipende da noi: ecco perché

  • C’è un luogo comune duro a morire, che vuole che i gatti siano asociali e opportunisti
  • Uno studio condotto dalla Oregon State University ha dimostrato che non è proprio così
  • L’atteggiamento dei gatti dipende dal modo in cui ci poniamo nei loro confronti
  • Per dimostrarlo, gli studiosi hanno condotto un esperimento a cui hanno partecipato 46 felini
  • Così, hanno scoperto che le persone che dedicano attenzione ai mici ottengono in cambio miagolii e fusa

 

I felini domestici hanno la nota fama di essere poco propensi a intrattenere relazioni sociali, se non con una selezionata e ristretta cerchia di bipedi. In realtà, però, si tratta di un falso luogo comune. A dirlo è uno studio condotto da un team di ricercatori della Oregon State University, pubblicato su Behavioral Processes. Stando ai risultati della ricerca, infatti, la voglia di interagire dei gatti dipende dal livello di attenzione che noi umani prestiamo ai quattro zampe.

Per verificare la loro ipotesi, gli scienziati hanno condotto un esperimento in cui sono stati coinvolti 46 mici, di cui la metà aveva dei proprietari e l’altra metà proveniva da un gattile. Durante l’analisi del comportamento felino, i gatti hanno interagito con la stessa persona, che ha adottato un atteggiamento diverso nei loro confronti. Prima, si è dimostrata distaccata: ha evitato di parlare e relazionarsi con gli animali. Poi, in presenza dei loro proprietari, ha iniziato a chiamare e ad accarezzare i mici.

I risultati dell’esperimento

L’atteggiamento dei gatti è cambiato a seconda del modo in cui l’umano si è approcciato loro: le attenzioni dedicate ai quattro zampe, infatti, hanno indotto i gatti ad avvicinarsi per socializzare. In particolare, durante la seconda parte dell’esperimento i mici si sono espressi a suon di fusa e miagolii, lasciandosi accarezzare.

A dimostrarsi socievoli sono stati entrambi i gruppi di felini: sia quelli provenienti dal gattile che quelli con un proprietario. I trovatelli, in particolare, si sono rivelati particolarmente predisposti all’interazione con l’essere umano. Probabilmente, la ragione risiede nel fatto che si tratta di animali con un maggior bisogno di attenzione.

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Kristyn Vitale, una degli autori dello studio, ha spiegato: “In entrambi i gruppi abbiamo osservato che i gatti trascorrono molto più tempo con le persone che prestano loro attenzione. Questo insieme di test indica che i gatti domestici riconoscono il livello di attenzione umano e modificano il loro comportamento in risposta ad esso, perché sono sensibili ai segnali sociali umani

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