Tutta colpa della loro altezza e struttura corporea
- Le giraffe non riescono a camminare su terreni con una pendenza superiore a 20° a causa di limiti fisici legati alla loro altezza e struttura corporea
- Uno studio ha utilizzato collari GPS per monitorare 33 giraffe, rivelando che preferiscono terreni pianeggianti o con lievi inclinazioni
- In Paesi come Namibia e Tanzania, ampie aree di habitat sono inaccessibili per le giraffe a causa della topografia
- Molte aree protette sono collocate in zone montuose o irregolari, limitando lo spazio effettivamente utilizzabile dalle giraffe
- La conservazione delle giraffe deve includere la topografia nei piani di gestione per garantire habitat adeguati e sicuri
Le giraffe, simbolo dei paesaggi africani, affrontano un limite fisico che ha implicazioni significative per la loro conservazione: non riescono a camminare su terreni con una pendenza superiore a 20°. Questa scoperta, presentata al convegno della British Ecological Society, è stata ottenuta grazie a uno studio condotto da ricercatori delle università di Manchester e Free State, che hanno analizzato i movimenti di 33 giraffe equipaggiate con collari GPS. Lo studio ha evidenziato che le giraffe prediligono i terreni pianeggianti e, sebbene possano affrontare pendenze moderate fino a 12°, evitano completamente le salite più ripide.
Le ragioni di questa limitazione sono legate alla loro struttura fisica. Con un’altezza che può superare i 6 metri, le giraffe incontrano difficoltà nel mantenere l’equilibrio su terreni ripidi, rischiando di cadere. Questo limite influenza anche il modo in cui utilizzano il loro habitat. Ad esempio, in Namibia e Tanzania, circa 8.000 km² di terreno non sono accessibili alle giraffe, mentre in Kenya e Sudafrica questa cifra scende a 4.000 km². Questi dati mostrano che molte aree che potrebbero sembrare adatte a loro in realtà non lo sono.
Perché è importante integrare la topografia nelle strategie di conservazione
Un problema particolare emerge nelle aree protette e nelle riserve naturali, spesso situate in zone montuose o collinari. Questi habitat, anche se nominalmente protetti, risultano in gran parte inutilizzabili per le giraffe. Ad aggravare la situazione, molte riserve sono recintate, limitando ulteriormente i movimenti degli animali e aumentando il problema dell’accesso a terreni adatti. Questa ricerca suggerisce che la topografia dovrebbe diventare un elemento chiave nei modelli di conservazione delle giraffe.
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Tradizionalmente, le strategie di conservazione si concentrano su fattori come la presenza di predatori, la distribuzione della vegetazione o le pressioni umane, ma trascurano i limiti fisici imposti dal territorio. Con le popolazioni di giraffe in declino a causa di perdita di habitat, bracconaggio e conflitti con le attività umane, è fondamentale ripensare la pianificazione delle aree protette. Integrare la topografia nei piani di gestione può garantire habitat adeguati, migliorando le possibilità di sopravvivenza per queste maestose creature e contribuendo a proteggerle in modo più efficace.

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- https://www.fanpage.it/kodami/le-giraffe-non-possono-camminare-in-salita-e-questo-limite-ci-aiutera-a-proteggerle-meglio/
- https://www.corriere.it/animali/24_dicembre_24/le-giraffe-non-amano-le-salite-e-questa-scoperta-ci-aiutera-a-proteggerle-011c2c9b-8caf-42f1-8cb4-4e34bd9dcxlk.shtml
- https://www.repubblica.it/green-and-blue/2024/12/18/news/biodiversita_giraffe_salita_conservazione-423894803/