Gli scienziati hanno comunicato per la prima volta con una balena

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Gli scienziati hanno comunicato per la prima volta con una balena

| 21/12/2023
Fonte: Pexels

Per 20 minuti umani e megattera hanno avuto un contatto emettendo e ricevendo segnali

  • Un gruppo di ricercatori è riuscito a comunicare con una balena
  • Gli scienziati al largo delle coste dell’Alaska hanno trasmesso una “chiamata di contatto”
  • Dopo l’emissione del segnale, la megattera Twain si è avvicinata alla nave nuotandole intorno
  • Per 20 minuti la stessa chiamata è stata emessa 36 volte a intervalli variabili, e la balena ha sempre risposto
  • Il comportamento della megattera potrebbe essere utile per capire come intercettare segnali extraterrestri

 

Per la prima volta gli scienziati hanno comunicato con una balena. In un esperimento storico, i ricercatori dell’UC Davis, dell’Alaska Whale Foundation e del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) hanno tenuto una “conversazione” di 20 minuti con una megattera di nome Twain.

La comunicazione con la balena

Ovviamente la balena e gli scienziati non hanno parlato tra loro del tempo o dei pettegolezzi sui pesci, poiché il contatto che c’è stato è molto lontano da quel livello di comprensione, ma l’esperimento ha comunque qualcosa di straordinario.

I ricercatori si sono recati con un’imbarcazione al largo delle coste dell’Alaska e hanno trasmesso quella che viene chiamata una “chiamata di contatto” nell’oceano per vedere se qualche balena potesse rispondere. «Le chiamate di contatto sono simili a un saluto umano. Le balene le usano per chiamare altre balene o per comunicare dove si trovano», ha affermato a Business Insider l’autrice principale Brenda McCowan, professoressa alla Scuola di medicina veterinaria della UC Davis.

«Sono uno dei segnali più comuni all’interno del repertorio sonoro sociale delle megattere», ha aggiunto Fred Sharpe, coautore e ricercatore principale dell’Alaska Whale Foundation.

La risposta della megattera

Dopo l’emissione del segnale, la megattera Twain si è avvicinata alla nave nuotandole intorno. Per i successivi 20 minuti gli scienziati hanno emesso la stessa chiamata di contatto 36 volte a intervalli variabili e Twain ha risposto ogni volta rispettando anche gli intervalli. Questo significa che se gli scienziati emettono il segnale, la balena attende 10 secondi prima di rispondere, così come se è lei a emettere il segnale, i ricercatori attendono lo stesso tempo prima di emettere una risposta.

«Questo tipo di corrispondenza degli intervalli suggerisce che Twain fosse impegnata in uno scambio di segnali intenzionale. Certamente sembrava che fossimo stati ascoltati» hanno spiegato i ricercatori.

La ricerca di segnali etraterrestri

«Riteniamo che questo sia il primo scambio comunicativo tra esseri umani e balene megattere nella loro “lingua”». I richiami provenivano dalle megattere che i ricercatori avevano registrato da un piccolo gruppo proprio il giorno prima del loro incontro. Il gruppo includeva Twain, quindi è possibile che la balena stesse rispondendo al suo stesso segnale. «Potremmo averle fatto sentire il suo saluto».

La ricerca ha ipotizzato che il comportamento di Twain potrebbe essere simile a quello di una eventuale comunicazione tra alieni e umani.  «Un presupposto importante della ricerca dell’intelligenza extraterrestre è che gli alieni saranno interessati a stabilire un contatto e quindi a prendere di mira i ricevitori terrestri, un po’ come ha risposto Twain alla chiamata di contatto degli scienziati» ha spiegato Laurence Doyle, ricercatore principale presso il SETI Institute e coautore dell’articolo.

Doyle e i suoi colleghi del SETI stanno lavorando con esperti di balene e animali della UC Davis e dell’Alaska Whale Foundation per creare filtri intelligenti che aiutino nella loro ricerca di intelligenza extraterrestre. «Se gli alieni sono là fuori, e ci inviano segnali cercando di comunicare, potremmo non vederli se non sappiamo cosa cercare», ha detto Doyle a BI. Perfezionando questi filtri intelligenti, gli scienziati potrebbero usarli per identificare segnali intelligenti provenienti dallo spazio nel tentativo di stabilire il primo contatto con una razza aliena.

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«La ricerca sulle balene ha indicato che se sei intelligente, la curiosità arriva di conseguenza e vuoi stabilire un contatto», ha detto Doyle. Gli scienziati sperano che un lavoro simile possa essere svolto con altri animali intelligenti sulla Terra, inclusi altri cetacei come i delfini, i carnivori che cooperano per cacciare e altre specie altamente sociali come suricati ed elefanti.

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