Gli zombie esistono: insetti e funghi che dominano le menti di altri esseri viventi

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Gli zombie esistono: insetti e funghi che dominano le menti di altri esseri viventi

| 20/08/2023
Fonte: Wikipedia

In natura esistono alcuni insetti e funghi in grado di “gestire le menti” di altri esseri viventi

  • Alcuni insetti e funghi gestiscono le menti di altri esseri viventi
  • Il Ophiocordyceps unilateralis attacca le formiche della specie Camponotus leonardi
  • Altera il loro comportamento in modo da garantirsi sopravvivenza e riproduzione
  • La vespa gioiello riesce a farsi seguire docilmente dalle blatte iniettando un veleno
  • Poi le usa completamente vive per nutrire le sue larve

 

Zombie è la parola entrata nel linguaggio comune per indicare un morto vivente o un cadavere ambulante. Per quanto si creda che queste siano figure legate alla letteratura e alla cinematografia, in realtà sono presenti anche in natura. Esistono, infatti, funghi che per riprodursi si insidiano nei corpi di alcuni insetti e insetti che ne avvelenano altri rendendoli succubi del loro volere. In sostanza li fanno mutare in veri e propri zombie. Ad esempio, esiste un fungo parassitoide, il Ophiocordyceps unilateralis, che attacca in particolare le formiche della specie Camponotus leonardi.

È in grado di alterare il loro comportamento in modo da garantirsi sopravvivenza e riproduzione. Il parassita entra nel corpo dell’insetto attraverso la respirazione, cresce al suo interno e rilascia sostanze chimiche che ne influenzano il comportamento. L’obiettivo è portare l’insetto alla morte ed usare il suo corpo per produrre altre spore che possano attaccare altri insetti. C’è poi la vespa gioiello, chiamata così proprio per la sua rara bellezza. Questa, riesce a farsi seguire docilmente dalle blatte che poi usa per nutrire le sue larve.

La vespa gioiello che trasforma le blatte in zombie

Gli scarafaggi sono troppo grandi per essere trasportati paralizzati o morti anche da una vespa adulta, che quindi si è evoluta per controllare le loro menti. Così l’insetto individuata la preda, inietta un primo veleno che paralizza le zampe anteriori della blatta, e poi un secondo che arriva al cervello inibendone l’istinto di fuga. A questo punto la afferra dalle antenne e la “guida” verso un luogo riparato. Poi, la vespa depone il suo l’uovo direttamente sulla blatta e sistema il tutto in modo che la preda non possa più fuggire una volta finito l’effetto del veleno.

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La larva inizia così a crescere mangiando viva la blatta, che diventa anche la capsula per la sua metamorfosi ad insetto adulto. La nuova vespa, infatti, uscirà direttamente dal corpo, ormai svuotato, della “povera blatta”.

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