Ha gli occhi piccoli: l’auto crede che si sia addormentato e fa scattare l’allarme di continuo [+VIDEO]

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Ha gli occhi piccoli: l’auto crede che si sia addormentato e fa scattare l’allarme di continuo [+VIDEO]

| 03/08/2025
Fonte: Pexels

Xiaomi SU7: quando il sistema anti-sonno scambia gli occhi piccoli per stanchezza

  • Un automobilista cinese riceve continui avvisi di sonnolenza dalla sua Xiaomi SU7
  • Il sistema interpreta i suoi occhi piccoli come segnale di stanchezza
  • Il messaggio “concentrati sulla guida” compare anche quando è vigile
  • Altri utenti segnalano problemi simili con diversi modelli di auto
  • Xiaomi chiarisce che il sistema può essere disattivato ma lo sconsiglia per motivi di sicurezza

 

Comprare un’auto elettrica di ultima generazione dovrebbe essere un salto verso il futuro, non una sfida personale con l’intelligenza artificiale. È quello che ha scoperto un giovane automobilista cinese, Mr. Li, dopo aver acquistato con entusiasmo la nuova Xiaomi SU7 Max. Il bolide elettrico vanta prestazioni da sportiva e un sistema di sicurezza avanzatissimo, ma a quanto pare non è ancora pronto ad affrontare… l’anatomia del volto umano.

Li ha raccontato su un video diventato virale che il sistema di monitoraggio della stanchezza del veicolo si attivava ripetutamente, anche se lui era sveglio, concentrato e perfettamente attento alla strada. Il motivo? I suoi occhi sono piccoli. E no, non è una battuta.

Sistema Xiaomi SU7: occhi piccoli, grande confusione

Durante la guida, l’auto continuava a ripetere il messaggio “Concentrati sulla guida” e a mostrare avvisi visivi sul display. L’allarme si è attivato circa 20 volte in un solo tragitto, un record che ha trasformato una passeggiata in auto in una sessione di mindfulness forzata. Solo dopo qualche tentativo, Li ha capito che aprendo gli occhi più del normale il sistema smetteva di avvisarlo.

A quanto pare, la telecamera sul volante incaricata di controllare lo stato di veglia del conducente interpreta occhi naturalmente piccoli come un segno di imminente addormentamento. Un’ipotesi che, oltre a essere piuttosto imprecisa, ha sollevato dubbi sulla taratura del software e sulla sua capacità di adattarsi alle diverse caratteristiche fisiognomiche.

Problemi comuni ai sistemi anti-sonno nelle auto elettriche

Il caso di Li non è isolato. Altri utenti cinesi hanno commentato il suo video segnalando problemi simili con vetture di altre marche, come Deepal o Lynk & Co. Anche in quei casi, i sistemi di sicurezza sembrano fare confusione tra stanchezza e tratti somatici. Xiaomi, chiamata in causa, ha confermato che si trattava del sistema di rilevamento della fatica del conducente, attivo di default per motivi di sicurezza.

L’azienda ha anche precisato che la funzione può essere disattivata dalle impostazioni dell’auto, anche se lo sconsiglia fortemente per non compromettere la protezione in caso di reale sonnolenza alla guida. Insomma, si può scegliere tra essere disturbati ogni tre minuti o rischiare di addormentarsi davvero al volante.

L’intelligenza artificiale deve ancora imparare a… guardare

Il caso ha aperto un dibattito non solo sulla precisione dei sistemi di assistenza alla guida, ma anche su quanto questi algoritmi siano effettivamente pronti a gestire la varietà dell’essere umano. Se un’auto è in grado di accelerare da 0 a 100 in meno di 3 secondi, dovrebbe almeno saper distinguere tra un guidatore stanco e uno con tratti somatici differenti.

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Mentre il dibattito continua tra utenti e produttori, resta il fatto che la tecnologia, per quanto avanzata, ha ancora qualche lezione da imparare. Specialmente quando si tratta di interpretare il volto umano. E forse, in futuro, prima di farsi rimproverare dall’auto, sarà il caso di chiedere un’opzione “forma occhi” nelle impostazioni. Chissà, magari sarà il vero upgrade della mobilità intelligente.

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