Una donna racconta su Reddit il senso di tradimento per un viaggio “innocente” del marito con una collega troppo interessata
- Il marito parte per un viaggio di lavoro con una collega che flirta apertamente con lui, nonostante la moglie glielo avesse chiesto espressamente di non farlo
- La moglie, colta dalla disperazione, guida per tre ore per raggiungerlo di nascosto e osservare la situazione con i propri occhi
- Lui sostiene che la collega non sia interessata a lui, ma voglia semplicemente disturbare la moglie “per sentirsi superiore”
- Nessun tradimento fisico evidente, ma una frattura emotiva molto profonda
- La situazione si calma, ma il dubbio e la sfiducia restano sospesi nell’aria come una tempesta non ancora scoppiata
È successo tutto su r/AmITheAsshole (AITA), uno dei subreddit più seguiti di Reddit, dove ogni giorno persone comuni si mettono a nudo per chiedere un giudizio morale su situazioni personali spesso incasinate. Ma stavolta la storia ha fatto il botto: una donna, ferita e arrabbiata, ha condiviso un’esperienza che ha acceso il dibattito su gelosia, rispetto e confini nelle relazioni di coppia. Nel post, dal titolo “AITA for asking my husband not to go on a trip with a woman who openly flirts with him, and feeling betrayed when he did anyway?”, la protagonista racconta di aver chiesto al marito di non partecipare a un viaggio di lavoro insieme a una collega che — parole sue — “gli fa gli occhi dolci ogni volta che lo vede”. Lui, nonostante le proteste, è partito lo stesso.
Risultato? Lei si è sentita pugnalata alle spalle. E no, non parliamo di un tradimento fisico (almeno così sembra), ma di qualcosa che a volte fa anche più male: il tradimento emotivo. La sensazione di non essere ascoltata, considerata, rispettata.
Il marito parte con la collega e lei… lo raggiunge: “Non mi fidavo più”
Nel post di aggiornamento, la protagonista racconta il colpo di scena: ha fatto le valigie di corsa, ha ignorato tutte le telefonate del marito e ha guidato tre ore per raggiungere il luogo del viaggio. E no, non lo ha fatto per sorpresa romantica, ma per spiarlo — perché ormai non si fidava più.
“Mi sono sentita ridicola, ma avevo bisogno di sapere”, scrive. “Mi sono detta: se sta succedendo qualcosa, voglio vederlo con i miei occhi.”
Quando arriva, li trova tutti nella lounge dell’hotel. Il marito non è seduto accanto alla collega “pericolosa” (chiamiamola così), ma partecipa alla conversazione e continua a guardare il telefono. Lei, da lontano, lo osserva: “Sembrava stesse chattando con qualcuno, ma era con me. Mi scriveva: ‘Rispondimi, ti prego. Non arrabbiarti. Ti amo.’”
Non regge più la pressione. Si rifugia in un caffè e lo chiama. Lui arriva poco dopo, sorridente. Lei scoppia in lacrime.
“Non ti ho portata perché avevo paura che la tua presenza peggiorasse le cose”
Il confronto tra i due è carico di tensione ma, sorprendentemente, pacato. Lei gli chiede la cosa più ovvia:
“Perché non mi hai portata con te, non come collega ma come tua moglie?”
E qui parte la spiegazione contorta. Il marito sostiene di aver evitato di portarla per non alimentare il conflitto già esistente tra lei e la collega. Dice che non c’è nulla tra loro, che ha sempre mantenuto le distanze e che non ha mai ricambiato gli atteggiamenti della collega.
Poi arriva la bomba psicologica:
“Lei non è attratta da me. È attratta dal fastidio che ti provoca. Ti ha scelta come rivale. Non è una questione di desiderio, è una questione di potere.”
In pratica: la collega flirta non per conquistarlo, ma per destabilizzare lei. Una versione dei fatti che ha lasciato la moglie (e molti utenti su Reddit) con un sopracciglio alzato. Come ha scritto un utente:
“Dai, sul serio? Lei è una CEO, non una liceale gelosa.”
Un altro ha aggiunto:
“Strano modo di proteggerti, partire con la tipa che ti umilia.”
Il marito, comunque, continua a sostenere di aver agito in buona fede e che quel contratto è troppo importante per rinunciarvi. Dice di voler dimostrare qualcosa a suo padre e che “una seconda occasione forse non ci sarà.”
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Una strana calma
La coppia fa colazione insieme. Lei, nel post, ammette di non sentirsi più devastata come il giorno prima. Non si parla di separazione, né di scenate. Il dolore si è trasformato in calma. Una calma quasi sospetta, quella che arriva quando hai finito le lacrime e rimangono solo domande.
“Non so se sia normale, ma il dolore acuto si è dissolto. Sono ancora ferita, ma non come prima.”
In serata, avrebbero cenato tutti insieme. Compresa la collega “innocente ma un po’ troppo vicina”.
Su Reddit, le reazioni sono state miste. C’è chi le ha consigliato di tenere gli occhi aperti e chi l’ha incoraggiata a lavorare sulla fiducia. Ma molti hanno sottolineato come il vero problema sia la mancanza di alleanza nella coppia, più che la collega in sé. E non possiamo essere più d’accordo.
