I palloncini di Cleveland: storia di un disastro memorabile

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I palloncini di Cleveland: storia di un disastro memorabile

| 28/07/2023
Fonte: Facebook

Una festa epocale trasformata in una tragedia

  • Nel 1986 a Cleveland in Ohio, Stati Uniti, venne organizzato un evento epocale
  • Vennero liberati oltre un milione e mezzo di palloncini gonfiati ad elio presso Public Square
  • L’evento in questione fu chiamato Balloonfest ’86
  • Il 27 settembre 1986 migliaia di persone si raccolsero nella piazza per assistere al grande spettacolo organizzato
  • Purtroppo l’iniziativa provocò numerose conseguenze, tra cui anche un tragico episodio

 

Public Square è la piazza principale di Cleveland, grande città nell’Ohio nordorientale sulla costa meridionale del lago Erie, uno dei cinque Grandi Laghi per cui è famosa quest’area. La piazza è nota per essere stata il nucleo intorno al quale crebbe la città di Cleveland a partire dal diciannovesimo secolo, ma oltre a questo, è ben nota per un record del 1986, quando dalla piazza presero il volo nello stesso momento circa un milione e mezzo di palloncini gonfiati a elio.

Fu un momento di grande festa per la città, ma oggi i suoi abitanti preferiscono non parlarne, visti i guai che l’episodio si portò dietro. Ai responsabili dell’United Way of America, un’associazione senza scopo di lucro che organizza iniziative a sostegno delle comunità in difficoltà negli Stati Uniti, venne in mente di battere il record mondiale del maggior numero di palloncini gonfiati a elio rilasciati nello stesso momento (presso un unico luogo), conquistato l’anno precedente da Disneyland in California. Ma, a quanto pare, l’iniziativa non finì per niente bene.

L’evento in questione fu chiamato Balloonfest ’86, cioè “festa dei palloncini” e secondo gli organizzatori avrebbe contribuito a far conoscere le attività di United Way, l’associazione in questione, incentivando l’arrivo di nuovi donatori per sostenere i suoi programmi senza scopo di lucro.

Il Balloonfest

A fine settembre 1986, nell’angolo sud-ovest di Public Square, fu quindi installata una grande rete, al di sotto della quale si misero al lavoro circa 2.500 volontari per gonfiare la cifra esorbitante di circa un milione e mezzo di palloncini. Dopo essere stato gonfiato con il gas, ogni palloncino è stato lasciato libero di salire verso l’alto, verso la rete che lo avrebbe dovuto trattenere insieme a tutti gli altri, in attesa del lancio.

Il 27 settembre 1986 migliaia di persone si raccolsero nella piazza per assistere al grande spettacolo organizzato. Ma quella mattina il tempo non era dei migliori, si preannunciava l’arrivo di un temporale con forti raffiche di vento. Fu in questo istante che il destino decise che quella che doveva essere una grande festa con tanto di record da battere, si sarebbe trasformata repentinamente in un disastro che ancora oggi lascia i suoi strascichi. Certo, l’errore umano e il pressapochismo con cui vennero prese alcune decisioni furono parte delle cause di ciò che avvenne, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che in quel preciso istante una serie di sfortunati eventi sarebbero scaturiti in un disastro.

Per non correre rischi (almeno sulla carta), per via delle previsioni meteo, gli organizzatori decisero di anticipare il lancio: tutti i palloncini furono liberati alle 13:50 ed in pochi istanti avvolsero Terminal Tower, il grattacielo più conosciuto e riconoscibile della città, con i suoi 235 metri di altezza. A questo punto, con grande soddisfazione degli organizzatori, il record era stato battuto, ma poi successe l’inevitabile.

Il disastro

Spinti dalle correnti d’aria, i palloncini salirono verso l’alto, raggiungendo fronti d’aria più fredde e, invece di disperdersi nel cielo, cosa fecero? Facile immaginarlo: caddero a terra! Fino a qui si potrebbe immaginare che non si sia creato nessun particolare problema, se non dal punto di vista ambientale, quantomeno (non che sia un problema di poco conto, per carità).

Il peggio che ci si potesse aspettare, infatti, era che sarebbero stati necessari molti, frustranti, giorni di lavoro per recuperare i palloncini e ripulire strade, palazzi, giardini, corsi d’acqua ecc. Invece, proprio a seguito dei tentativi di ripulire la città, sono stati ritrovati anche due cadaveri.

La tragedia

Il 26 settembre infatti, Bernard Sulzer e Raymond Broderick, due abitanti della zona, totalmente ignari di ciò che il destino aveva in serbo per loro, decisero di uscire per andare a pesca sul lago Eiree, uno dei sopracitati cinque grandi laghi che si trovano nei dintorni di Cleveland. I due uomini, a quanto pare, non fecero più ritorno a casa.

Il giorno seguente le famiglie dei due pescatori segnalarono alle autorità la loro scomparsa. La barca fu individuata a poca distanza dalla costa ma non venne trovato nessuno  a bordo

L’elicottero della Guardia Costiera, incaricato di occuparsi delle ricerche, ebbe grandi difficoltà a volare nella zona a causa dei palloncini lanciati in Public Square. Sulla superficie dell’acqua erano presenti migliaia di palloncini e fu impossibile avvistare i due pescatori: i loro corpi furono portati a riva dalle correnti un paio di settimane dopo.

La moglie di uno dei due pescatori deceduti fece causa agli organizzatori ed alla città di Cleveland chiedendo un risarcimento di 3,2 milioni di dollari. La donna sosteneva che i palloncini avessero causato in qualche maniera la morte dei due, oltre ad aver impedito ai soccorritori di compiere il loro lavoro. La causa precisa della morte non è ancora chiara, ma le due parti  raggiunsero un accordo economico, di cui però la cifra non è stata mai resa pubblica.

Oltre alla morte dei due pescatori ed alla successiva causa intentata, la città di Cleveland fu coinvolta in diverse controversie legali, così come organizzazioni e amministrazioni locali. Furono migliaia, come si può facilmente immaginare, le telefonate in richiesta di aiuto che arrivarono nel corso delle 36 ore successive allo sfortunato evento.

Registrazioni dell’epoca (reperite dalle autorità per poter poi effettuare le indagini) riportano chiamate di persone la cui rete fognaria era stata completamente bloccata dalla massa di palloncini esplosi e riversatasi nelle tubazioni, o ancora le associazioni animaliste fecero causa dopo che interi stormi di volatili furono trovati al suolo senza vita, presumibilmente per colpa dei migliaia di palloncini lasciati volare nel cielo per questo insolito evento.

I disagi che comportò tutto questo non finirono qui. Ad esempio, il Cleveland Burke Lakefront Airport fu costretto a chiudere una pista. La pista era stata coperta da palloncini. In un maneggio nella Contea di Medina uno dei cavalli si spaventò vedendo posarsi a terra decine di palloncini e si procurò ferite che gli impedirono di continuare a correre: furono chiesti 100 mila dollari di risarcimento danni e tra le parti fu raggiunto un accordo per una cifra che non è mai stata rivelata.

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Da allora, neanche a dirlo, a Cleveland fu dato l’addio ai palloncini per gli eventi pubblici. Addio che perdura fino ai nostri giorni. Vi lasciamo, infine, una testimonianza video di ciò che di memorabile accadde quel giorno nella città americana.

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