L’IA ha tradotto le incisioni sulle tavolette cuneiformi di 5.000 anni fa

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L’IA ha tradotto le incisioni sulle tavolette cuneiformi di 5.000 anni fa

| 23/07/2023
Fonte: Facebook

Le tavolette cuneiformi risalenti al 2500 a.C. tradotte dall’intelligenza artificiale

  • A lungo linguisti e archeologi hanno tentato di tradurre il contenuto di numerose tavolette risalenti a 5000 anni fa
  • Ora, grazie all’intelligenza artificiale, è stato possibile scoprire il loro contenuto
  • Un team di scienziati ha elaborato un programma basato sul modello di traduzione neurale automatica
  • La traduzione dell’IA risulta particolarmente accurata nel caso di documenti ufficiali
  • Per i testi letterari e poetici, invece, occorre fare ancora dei passi in avanti

 

Chi avrebbe mai detto che l’intelligenza artificiale sarebbe stata impiegata per tradurre delle incisioni risalenti a ben cinque migliaia di anni fa? A compiere questa incredibile impresa è stato un team di archeologi e informatici, che ha creato un particolare programma in grado di operare una traduzione istantanea di antiche tavolette cuneiformi scritte in accadico, risalenti al 2500 a.C.

L’accadico è un’antichissima lingua semitico-orientale che veniva parlata dagli abitanti di diverse aree dell’antica Mesopotamia, tra cui Akkad, Assiria, Isin, Larsa, Babilonia e forse Dilmun. Nella scrittura, queste popolazioni si servivano dei caratteri cuneiformi, che venivano impressi sull’argilla umida delle tavolette, realizzando documenti di varia natura il cui significato nella maggior parte dei casi è ancora oggi ignoto. Gli autori dello studio hanno spiegato: “Centinaia di migliaia di tavolette d’argilla iscritte nella scrittura cuneiforme documentano la storia politica, sociale, economica e scientifica dell’antica Mesopotamia. Tuttavia, la maggior parte di questi documenti rimane non tradotta e inaccessibile a causa del loro numero e della quantità limitata di esperti in grado di leggerli“.

Babylonian Engine: un ambizioso progetto per condividere dati in tutto il mondo

Il programma realizzato dagli esperti, noto come modello NMT (traduzione neurale automatica), è particolarmente affidabile per la traduzione di documenti ufficiali e formali, come decreati reali. Per quanto riguarda testi letterari e poetici, invece, gli scienziati hanno sottolineato che la traduzione operata dall’intelligenza artificiale potrebbe presentare degli errori.

Per ora, infatti, l’IA risulta più efficiente nella traduzione di testi caratterizzati dalla presenza di uno schema ripetitivo e prevedibile. Per questo, i ricercatori sono a lavoro per perfezionare il programma, in modo che possa avere avvio un vero e proprio processo di collaborazione tra esseri umani e macchine.

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L’ambizioso obiettivo degli scienziati è realizzare un’applicazione online chiamata Babylonian Engine, così da rendere accessibili i dati e i documenti dell’assirologia a più persone possibili in tutto il mondo.

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