Il 26% degli europei non crede alla teoria dell’evoluzione

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Il 26% degli europei non crede alla teoria dell’evoluzione

| 16/04/2024

Tante variabili influenzano la percezione pubblica delle evidenze scientifiche

  • Un’indagine della Fondazione BBVA ha rilevato che una percentuale significativa di europei (26%) e americani (32%) mette in discussione la teoria dell’evoluzione
  • Tanti preferiscono credere che l’umanità sia stata creata da una divinità anziché attraverso processi biologici naturali
  • Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di adulti provenienti da vari paesi europei e dagli Stati Uniti
  • Ad influenzare la percezione delle evidenze scientifiche sono variabili socio-demografiche, cognitive e ideologiche che influenzano la percezione delle evidenze scientifiche
  • In Italia, il 71% dei partecipanti è convinto dell’evoluzione umana attraverso processi biologici naturali, posizionandosi in una fascia intermedia rispetto ad altri paesi

 

Un’indagine condotta dalla Fondazione BBVA ha rivelato che, nonostante la fiducia generale nelle scoperte scientifiche, una percentuale significativa di europei e americani mette in discussione la teoria dell’evoluzione. Il 26% degli europei e il 32% degli americani preferisce credere che l’umanità sia stata creata nella sua forma attuale da una divinità, anziché attraverso processi biologici naturali.

L’analisi ha coinvolto un campione di 1500 adulti per ogni nazione presa in esame, selezionati per rappresentare una varietà di età, generi, background socio-economici e livelli educativi. I paesi europei inclusi nello studio includono Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Bulgaria, Slovacchia, Estonia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Romania.

In Italia il 71% è convinto dell’evoluzione umana attraverso processi biologici naturali

I risultati mostrano che variabili come fattori socio-demografici, cognitivi e ideologici influenzano significativamente la percezione pubblica delle evidenze scientifiche. Negli Stati Uniti, ad esempio, c’è un maggiore interesse e accesso alle informazioni scientifiche rispetto a Turchia e Israele. In Europa e negli Stati Uniti, il livello medio di conoscenza di dodici concetti scientifici fondamentali si attesta su valori rispettivamente di 7,9 e 7,8 risposte corrette su 12, mentre in Israele e in Turchia questi valori calano a 6,4 e 5,2. Particolarmente significativo è il fatto che oltre un quarto della popolazione europea respinge la teoria dell’evoluzione, con punte di scetticismo ancora più marcate in Turchia. Tuttavia, l’Italia si posiziona in una fascia intermedia, con il 71% dei rispondenti convinti dell’evoluzione umana attraverso processi biologici naturali.

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La ricerca sottolinea inoltre come le ideologie e le credenze religiose influenzino l’accettazione delle scoperte scientifiche. Mentre in Europa occidentale prevale l’idea dell’evoluzione da specie animali precedenti, in paesi come Israele e Turchia domina la convinzione che l’umanità sia stata creata direttamente da Dio. Nonostante queste divergenze, la maggioranza dei partecipanti riconosce nella scienza un alleato fondamentale per affrontare le sfide del nostro tempo. La scienza è vista come un pilastro centrale delle società moderne, anche se permangono preoccupazioni sull’impatto ambientale dei progressi tecnologici e sulla loro velocità nel cambiare gli stili di vita.

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