Il continuo flusso di informazioni e le diverse attività svolte contemporaneamente portano ad una sovrastimolazione del cervello
- Il sovraccarico cognitivo è uno stato di esaurimento mentale che si verifica quando le richieste cognitive superano la capacità limitata della nostra memoria di lavoro
- Le principali cause includono l’eccessiva quantità di informazioni, il multitasking e la difficoltà nella gestione di compiti complessi o del tempo
- I sintomi sono difficoltà di concentrazione, ridotta capacità decisionale, aumento dello stress, ansia e una diminuzione della produttività
- Per gestire il sovraccarico cognitivo è consigliato suddividere le informazioni in parti più piccole da assimilare, concentrarsi su un’unica attività alla volta e fare pause regolari
- È importante stabilire una priorità dei compiti e utilizzare strumenti come liste e calendari per alleggerire il carico mentale e prevenire il burnout
Nella società contemporanea siamo continuamente bombardati da un flusso continuo di informazioni. Le giornate sono frenetiche e, per ottimizzare i tempi, ci ritroviamo a fare anche più attività contemporaneamente. Può succedere quindi, che il cervello, si ritrovi ad elaborare più dati di quanti possa gestirne in un dato momento. Questo fenomeno, noto come sovraccarico cognitivo, si verifica quando la memoria di lavoro viene sopraffatta, compromettendo la capacità di pensare in modo chiaro, prendere decisioni e mantenere l’attenzione.
Cosa scatena il sovraccarico cognitivo
Non si tratta di una questione di intelligenza: anche le persone più capaci possono sperimentarlo, poiché la mente umana ha comunque limiti fisiologici nella quantità di informazioni che può trattare simultaneamente.
Il sovraccarico cognitivo può essere causato da diversi fattori. Il multitasking, ad esempio, obbliga a passare continuamente da un compito all’altro, generando fatica mentale. L’eccesso di informazioni, alimentato da email, social media e notifiche, rischia di saturare la capacità di elaborazione. Una scarsa gestione del tempo, come la tendenza a procrastinare o concentrare troppe attività in poco spazio, aumenta la pressione e lo stress. Anche compiti particolarmente complessi o poco familiari richiedono un notevole impegno mentale e possono facilmente superare le risorse cognitive disponibili.
Le conseguenze di questo stato sono molteplici. Si osserva spesso un calo di produttività, difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni, aumento della dimenticanza e un senso diffuso di ansia. Nei casi più gravi, il sovraccarico cognitivo può contribuire allo sviluppo di burnout e a un deterioramento del benessere mentale generale.
Le strategie utili
Per affrontare questo problema, ci sono alcune strategie pratiche. È utile semplificare e razionalizzare i compiti, evitando di sovraccaricare la giornata con troppe attività impegnative. Le pause regolari sono fondamentali per consentire al cervello di recuperare energie.
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In contesti di apprendimento o formazione, il microlearning, che prevede la suddivisione dei contenuti in piccole unità facilmente assimilabili, può ridurre il carico mentale. Infine, dare priorità alle attività più importanti e costruire un ambiente di lavoro ordinato e di supporto contribuisce a prevenire e ridurre gli effetti negativi del sovraccarico cognitivo.

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