Grazie all’intelligenza artificiale, Google ha reso i semafori più efficienti

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Grazie all’intelligenza artificiale, Google ha reso i semafori più efficienti

| 26/10/2023
Fonte: Pexels

Il progetto Green Light si è dimostrato in grado di combattere l’inquinamento e migliorare il flusso del traffico

  • Google ha sviluppato la tecnologia Green Light, basata sull’intelligenza artificiale, per ottimizzare i semafori agli incroci
  • Green Light utilizza i flussi di traffico e le tendenze di guida di Google Maps per creare un modello di interazione tra i semafori urbani
  • Prima di Green Light, ottimizzare i semafori era complicato e costoso a causa dei dati difficili da reperire
  • Green Light è attivo in 12 città nel mondo e ha dimostrato di ridurre le fermate ai semafori del 30% e ridurre le emissioni del 10% agli incroci
  • Google prevede di espandere Green Light in altre città a partire dal prossimo anno

 

I semafori sono ciò che più gli automobilisti odiano. Ma a farne le spese, oltre a tutti noi che stiamo in coda, è anche l’ambiente. Agli incroci, infatti, l’inquinamento può essere 29 volte superiore rispetto alla circolazione su strada. Circa la metà delle emissioni agli incroci proviene dall’arresto e dalla partenza del traffico. Come fare allora per porre un freno e attenuare questo problema? In questo caso in soccorso viene Google con il suo progetto Green Light. Si tratta di una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale pensata per ottimizzare i semafori agli incroci in modo da combattere l’inquinamento e migliorare il flusso del traffico.

Ma vediamo come funziona. La tecnologia sfrutta l’IA per analizzare i flussi di traffico e le tendenze di guida di Google Maps. In questo modo si crea un modello di interazione tra i semafori urbani. La piattaforma Green Light è riuscita ad analizzare simultaneamente migliaia di incroci e migliorare il flusso del traffico. Attraverso questa interfaccia si punta a fornire consigli agli ingegneri cittadini su come ottimizzare i semafori.

Il progetto è già attivo in 12 città e si punta ad ampliarlo

Prima di ora questo compito era molto complicato e costoso, con i dati difficili da reperire. Per questo motivo molti semafori si basano su configurazioni obsolete. Tale operazione era svolta impiegando sensori costosi o conteggi manuali dei veicoli che richiedevano molto tempo. Le soluzioni cui si dava vita, inoltre, non erano efficaci. Adesso, grazie a Green Light, si può costruire un modello basato sull’intelligenza artificiale di ogni incrocio. Questo comprende la sua struttura, i modelli di traffico (come i modelli di partenza e arresto), la programmazione delle luci e il modo in cui il traffico e gli orari delle luci interagiscono.

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Il progetto è già attivo in 12 città in diverse parti del mondo, tra cui Seattle, Rio de Janeiro, Amburgo, Abu Dhabi e Jakarta. E sta dando i suoi frutti? A detta di Google sì. Green Light ha dimostrato che è possibile risparmiare carburante e ridurre le emissioni fino a 30 milioni di viaggi in auto al mese. La piattaforma può ridurre le fermate ai semafori del 30% e abbassare le emissioni agli incroci fino al 10%. Data la sua efficacia, Google prevede di espandere Green Light in altre città a partire dal prossimo anno.

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