L’IA minaccia i posti di lavoro, ma ne crea anche di nuovi
- Secondo un libro bianco del World Economic Forum, i modelli linguistici di grandi dimensioni resi possibili dall’IA potrebbero portare benefici significativi nei lavori che richiedono pensiero critico, risoluzione di problemi complessi e creatività
- Alcune professioni a rischio sono quelle caratterizzate da attività linguistiche di routine e ripetitive, come autorizzatori di crediti e controllori, con il potenziale di automatizzare fino all’80% delle mansioni
- Le professioni legate all’istruzione, all’orientamento e alla consulenza di carriera dovrebbero rimanere relativamente stabili, con solo il 16% delle mansioni esposte ai cambiamenti
- Nuovi ruoli e competenze legati all’IA emergeranno, come sviluppatori di IA, progettisti di interfacce, creatori di contenuti basati sull’IA e specialisti in etica e governance dell’IA
- Il futuro del lavoro sarà influenzato dalla tecnologia, dalla transizione ecologica e dalle prospettive geoeconomiche, con un quarto dei posti di lavoro che subirà modifiche nei prossimi cinque anni
Un recente libro bianco pubblicato dal World Economic Forum intitolato “Jobs of Tomorrow: Large Language Models and Jobs” in collaborazione con Accenture esplora l’impatto dell’intelligenza artificiale sui lavori attuali e futuri. Il libro bianco evidenzia che i Large Learning Model (LLM), ovvero i modelli linguistici di grandi dimensioni resi possibili dall’IA, potrebbero apportare benefici significativi in ambito lavorativo, soprattutto nei ruoli che richiedono pensiero critico, capacità di risolvere problemi complessi e creatività. Tuttavia alcune professioni, specialmente quelle caratterizzate da attività ripetitive, potrebbero essere a rischio.
Il direttore generale del World Economic Forum, Saadia Zahidi, ha sottolineato che l’IA avrà un impatto notevole sul mondo del lavoro, ma tale impatto varierà a seconda dei ruoli. L’analisi ha esaminato oltre 19.000 mansioni diverse in 867 diverse occupazioni che potrebbero essere influenzate dai LLM. I settori maggiormente esposti ai cambiamenti includono i servizi finanziari, i mercati dei capitali e il settore assicurativo.
A rischio le attività linguistiche di routine e ripetitive
I lavori più a rischio sono quelli che coinvolgono attività linguistiche di routine e ripetitive, come ad esempio autorizzatori di crediti, controllori e impiegati. In tali casi, lo studio ha rilevato che fino all’80% delle mansioni potrebbe essere automatizzato. Al contrario, si prevede che le professioni legate all’istruzione, all’orientamento e alla consulenza di carriera rimarranno relativamente stabili, con l’84% delle mansioni in questo settore poco esposto ai cambiamenti.
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Inoltre emergeranno nuovi ruoli e competenze legati all’IA, tra cui sviluppatori di IA, progettisti di interfacce, creatori di contenuti basati sull’IA, custodi di dati e specialisti in etica e governance dell’IA. I dati presentati nel libro bianco confermano quanto indicato nel Future of Jobs Report 2023, secondo cui circa un quarto dei posti di lavoro subirà modifiche nei prossimi cinque anni a causa dell’impatto combinato della tecnologia, della transizione ecologica e delle prospettive geoeconomiche.
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- https://www.ilmessaggero.it/tecnologia/news/intelligenza_artificiale_quali_lavori_scompariranno_cassieri_fotografi_scrittori-7377552.html