Arriva l’intelligenza artificiale che legge nel pensiero

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Arriva l’intelligenza artificiale che legge nel pensiero

| 24/01/2024
Fonte: Pxhere

A cosa stai pensando? Lo svela l’intelligenza artificiale

  • Un gruppo di ricercatori di un’università australiana ha realizzato un progetto che ha dell’incredibile
  • La loro invenzione è stata presentata in occasione del più importante convegno mondiale di machine learning
  • Si tratta di un casco che è in grado di leggere i nostri pensieri
  • Il dispositivo è basato su un software che registra e analizza i segnali elettrici del cervello, per convertirli in parole
  • Attualmente, il suo livello di accuratezza non è elevatissimo, ma gli scienziati sono molto ottimisti sui futuri sviluppi del loro progetto

 

Incredibile ma vero: gli scienziati hanno messo a punto un sistema in grado di leggere nella nostra mente, per poi convertire i pensieri in parole. A compiere questa straordinaria impresa sono stati i ricercatori della University of Technology di Sidney, che hanno presentato il loro progetto in occasione del congresso NeuIps, il più grande convegno di machine learning al mondo.

Durante la dimostrazione, 29 volontari hanno indossato un casco collegato a un computer, per poi iniziare a leggere le pagine di un libro in totale silenzio. Il macchinario è stato in grado di differenziare le parole che i partecipanti si limitavano a leggere, vedendole scritte sulla pagina, e quelle che producevano spostaneamente attraverso il pensiero.

Basta un casco per leggere nella mente

Vi state chiendendo come funziona nel dettaglio questo incredibile dispositivo? Il meccanismo di funzionamento del device è basato su un software che registra e analizza i segnali elettrici prodotti dal cervello. Negli ultimi anni sono state messe a punto diverse intefacce cervello-computer con la stessa funzionalità. Ciò che rende davvero speciale questo dispositivo, però, è che non risulta affatto invasivo.

Se, per utilizzarlo, è sufficiente infilare un casco, gli altri macchinari prodotti neessitano invece l’impianto di elettrodi direttamente sul cervello dei pazienti. Va precisato, però, che attualmente la sua accuratezza non è elevatissima. Infatti, si aggira intorno al 40%. Il prossimo obiettivo del team, però, è aumentare la precisione del macchinario fino al 90%.

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Il professor Lin, autore dello studio, ha spiegato: “Questa ricerca rappresenta uno sforzo pionieristico nella traduzione delle onde Eeg grezze direttamente nel linguaggio, segnando un passo avanti significativo in questo campo. È il primo a incorporare tecniche di codifica discreta nel processo di traduzione dal cervello al testo, introducendo un approccio innovativo alla decodifica neurale“.

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