L’intelligenza artificiale sta mettendo a rischio la lingua italiana?

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L’intelligenza artificiale sta mettendo a rischio la lingua italiana?

| 01/06/2024
Fonte: Pexels

Si stanno sviluppando chatbot nazionali focalizzati sulle rispettive lingue

  • L’avvento dell’intelligenza artificiale, come ChatGPT, solleva preoccupazioni sulla preservazione delle lingue europee rispetto all’egemonia dell’inglese
  • Studi hanno evidenziato che i chatbot come quelli di OpenAI e Google trascurano le norme culturali di molti Paesi, minacciando la diversità linguistica
  • Paesi dell’Unione Europea, inclusi Francia, Germania, Bulgaria e Italia, stanno investendo in chatbot nazionali per contrastare l’egemonia dell’inglese
  • Il progetto italiano, “Modello Italia”, sviluppato da iGenius e Cineca, mira a preservare la lingua italiana e accelerare l’innovazione digitale nel paese
  • Nonostante la necessità di competere globalmente in inglese, l’Europa reagisce sviluppando chatbot innovativi e adottando misure per proteggere la diversità linguistica e culturale

 

L’avvento dell’intelligenza artificiale, incarnata da tecnologie come ChatGPT, sta sollevando preoccupazioni riguardo alla preservazione della diversità linguistica in Europa. Esperti del settore hanno lanciato l’allarme, evidenziando il rischio che l’egemonia dell’inglese possa minacciare le lingue nazionali del continente. I modelli di lingua estesi (Llm) utilizzati da queste tecnologie devono essere sensibili alle sfumature linguistiche e culturali per garantire un’interazione accurata. Tuttavia, uno studio condotto dal University College di Londra ha rivelato che i chatbot come quelli di OpenAI e Google tendono a trascurare le norme culturali di molti Paesi, a causa dei limiti nell’apprendimento delle lingue non inglesi.

Questo fenomeno ha alimentato una crescente preoccupazione nei Paesi dell’Unione Europea, che stanno prendendo iniziative per sviluppare chatbot nazionali focalizzati sulle rispettive lingue. Francia, Germania, Bulgaria e Italia sono tra i Paesi che stanno investendo in modelli linguistici locali per contrastare l’egemonia dell’inglese. Il progetto italiano, noto come “Modello Italia”, sviluppato da iGenius in collaborazione con Cineca, punta a preservare la lingua italiana e accelerare l’innovazione digitale nel paese. Utilizzando “trilioni di token” da fonti italiane come Wikipedia, il Modello Italia si propone di ridurre l’impatto dei bias culturali dell’inglese nei chatbot.

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Cosa sta facendo l’Europa

Tuttavia c’è un riconoscimento del fatto che per essere competitivi a livello globale, i chatbot europei devono padroneggiare anche l’inglese, data la sua predominanza nella comunicazione scientifica e su Internet. Nonostante questo, l’Europa sta reagendo con determinazione, generando una nuova ondata di chatbot innovativi. Sebastian Ruder, ricercatore di Cohere, ha sottolineato che l’Europa affronta uno sbilanciamento di potere in termini di quantità e qualità dei dati di addestramento rispetto all’inglese ma si sta dimostrando di essere determinata a garantire la pertinenza e l’efficacia dei suoi chatbot, nonostante le sfide. Sta infatti adottando misure concrete per proteggere la diversità linguistica e culturale nel contesto dell’intelligenza artificiale. Questo rappresenta un segnale chiaro che la rivoluzione tecnologica sta assumendo un profilo sempre più europeo, promuovendo un futuro in cui la varietà linguistica è preservata e valorizzata.

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