Lo stereotipo degli italiani a tavola
- All’esterno, non sono pochi gli stereotipi che popolano l’immaginario degli italiani a tavola
- In primis, le quantità di cibo sono davvero mostruose
- Secondo poi, la durata dei pasti va dalle 2 alle 5 ore
- Naturalmente, stando ai turisti gli italiani mangerebbero ogni giorno pasta e pizza
- La buona educazione a tavola, nel Belpaese, sarebbe decisamente cosa poco nota
Molto spesso ce ne serviamo per rappresentarci gli altri, ma raramente pensiamo che anche noi possiamo caderne vittime. Di cosa stiamo parlando? Degli stereotipi: opinioni precostruite su un certo gruppo, che sono frutto di processi di generalizzazione e semplificazione estremi. Vi siete mai chiesti come gli abitanti degli altri Paesi vedano gli italiani a tavola? Ecco svelata l’immagine che hanno di noi.
In generale, gli abitanti del Belpaese sono considerati rumorosi e confusionari. I turisti, infatti, restano sorpresi dal chiacchiericcio – naturalmente accompagnato da una mimica eloquente – e dalle strombazzate col clacson. A tavola, non possiamo che essere altrettanto estrosi. In primis, le quantità di cibo devono essere rigorosamente abbondanti. E, naturalmente, se non si finisce di mangiare tutto quello che c’è nel piatto, questo comportamento viene percepito come un vero e proprio affronto.
Un pranzo infinito
Un altro stereotipo degli italiani a tavola? La durata dei pasti. Stando a quello che comunemente pensano gli stranieri, infatti, pranzi e cene nel Belpaese hanno una durata minima di 2 ore, ma possono rasentarne persino 5. Quel che è certo è che se si finisce di mangiare in meno di 120 minuti scatta il senso di colpa. I turisti, infatti, immaginano che gli italiani continuino a bere caffè e a giocare a carte, mentre le donne sparecchiano e mettono a posto.
Una scena tipica dei film che hanno segnato l’italianità nel mondo, ma decisamente poco aderente alla realtà di oggi, non trovate? Per non parlare, poi, delle portate che gli stranieri pensano che si portino in tavola ogni giorno: pasta e pizza, naturalmente. Il tutto servito su una tovaglia rossa a riquadri bianchi, in stile osteria. Davvero pittoresco, non c’è che dire.
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Infine, non resta che scoprire qualcosa di più sul nostro portamento. A detta degli stranieri, saremmo caotici anche a tavola. Rumorosi e poco discreti nel risucchiare forchettate di spaghetti, i turisti ci immaginano circondati da macchie di sugo e con un tovagliolo al collo a mo’ di bavaglino. Insomma, un’immagine decisamente poco lusinghiera ma perfettamente in linea con l’immaginario cinematografico.
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