La pratica costante produce una serie di benefici psicofisici nell’organismo
- La meditazione regolare può rallentare o persino invertire alcuni segni dell’invecchiamento cerebrale
- Uno studio condotto su persone che praticano la meditazione intensiva ha evidenziato un cervello biologicamente più giovane rispetto alla loro età anagrafica
- Analisi EEG rivelano inoltre un miglioramento del sonno profondo e una riduzione dell’età cerebrale stimata
- La meditazione influisce positivamente anche su processi biologici legati all’invecchiamento
- Favorisce una maggiore efficienza delle reti neurali e può aiutare a preservare le funzioni cognitive nel tempo
Negli ultimi anni diverse ricerche hanno suggerito che la meditazione non solo può ridurre lo stress e migliorare il benessere mentale, ma potrebbe anche rallentare l’invecchiamento del cervello. In alcuni casi, pratiche meditative costanti sembrano invertire alcuni segnali dell’età neurologica.
La meditazione mantiene il cervello giovane
Scansioni cerebrali, eseguite su individui con decenni di esperienza meditativa, hanno rivelato che il cervello di questi soggetti appariva significativamente più giovane rispetto alla loro età anagrafica.
Uno studio ha seguito per molti anni un monaco buddhista praticante di meditazione intensiva. Le analisi mostravano che il suo cervello, a oltre 40 anni, risultava biologicamente simile a quello di una persona di circa 30. Questo effetto non era occasionale: confronti con coetanei non meditatori evidenziavano una differenza sistematica in favore della meditazione.
Un altro esperimento ha coinvolto un gruppo di persone che hanno partecipato a un programma di meditazione avanzata. Le rilevazioni effettuate tramite EEG durante il sonno hanno stimato un’età cerebrale quasi 6 anni più giovane rispetto all’età reale. Inoltre, è stato osservato un miglioramento del sonno profondo, fase fondamentale per la rigenerazione cerebrale e la memoria.
Regola l’umore e migliora la concentrazione
Oltre agli effetti sull’età del cervello, la meditazione sembra avere impatto su parametri biologici associati all’invecchiamento, come i telomeri (le estremità dei cromosomi che si accorciano con l’età), l’infiammazione sistemica e lo stress ossidativo. I meditatori tendono ad avere risposte infiammatorie più basse e una migliore regolazione dell’umore, oltre a maggiore capacità di concentrazione.
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Infine, la pratica meditativa influenza anche le reti neurali, riducendo l’attività in aree cerebrali legate alla distrazione e potenziando la connessione tra regioni cognitive ed emotive. Tutto questo potrebbe contribuire non solo a mantenere il cervello giovane, ma anche a renderlo più efficiente, resistente e stabile emotivamente con il passare degli anni.

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Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.psychologytoday.com/us/blog/a-subtle-impact/202506/meditation-could-reverse-brain-aging
- https://www.theguardian.com/science/blog/2016/mar/03/could-meditation-really-help-slow-the-ageing-process
- https://edition.cnn.com/2020/03/20/health/meditation-slows-brain-age-trnd-wellness