È un segnale di rischio, non una causa diretta
- Una nuova ricerca dell’Università di Medicina di Guangzhou, pubblicata su “Nature Human Behaviour”, ha esaminato la relazione tra la solitudine e circa 30 patologie
- Ha evidenziato che la solitudine è un segnale di rischio, non una causa diretta
- Lo studio ha utilizzato i dati di oltre 470.000 persone, combinando informazioni genetiche, stili di vita e dati sanitari, con un monitoraggio che si è protratto per oltre 12 anni
- È emersa una forte correlazione tra la solitudine e malattie come depressione, disturbi cardiovascolari, schizofrenia e diabete, ma non è stata trovata una connessione causale diretta per la maggior parte di esse
- Sebbene non vi sia una relazione di causa-effetto, la solitudine si configura come un importante indicatore dello stato di salute generale, suggerendo che le persone sole possano avere un rischio maggiore di sviluppare determinate malattie
La solitudine, intesa come una sensazione soggettiva di isolamento sociale, è emersa come un campanello d’allarme per un numero sorprendente di malattie, ma recenti ricerche indicano che essa non è la causa diretta di queste condizioni. Un team di ricercatori dell’Università di Medicina di Guangzhou ha pubblicato uno studio su Nature Human Behaviour, basato su un’analisi di oltre 470.000 cartelle cliniche provenienti dalla Biobank britannica. L’obiettivo era di esplorare il legame tra solitudine e diverse patologie, monitorando i partecipanti per un periodo medio di oltre 12 anni.
I risultati hanno rivelato una correlazione significativa tra la solitudine e circa 30 malattie, tra cui depressione, disturbi cardiovascolari, schizofrenia e diabete. Tuttavia la ricerca ha messo in evidenza che non esiste un legame di causa-effetto per molte di queste malattie. Infatti, per almeno 20 delle 30 patologie esaminate, gli studiosi non hanno trovato prove di una diretta causalità, suggerendo che la solitudine potrebbe riflettere uno stato di salute generale piuttosto che essere un fattore determinante per lo sviluppo di malattie.
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Le persone che vivono in isolamento sociale possono essere più vulnerabili
Questi risultati sono importanti perché pongono l’accento sulla necessità di considerare la solitudine come un indicatore di rischio, piuttosto che come una causa. Ciò implica che le persone che vivono in isolamento sociale possono essere più vulnerabili a una serie di problematiche di salute, rendendo essenziale un intervento precoce e mirato per migliorare il loro benessere. La ricerca sottolinea l’importanza di affrontare il tema della solitudine e di promuovere il supporto sociale come una strategia fondamentale per migliorare la salute pubblica. Investire in iniziative che incoraggiano la socializzazione e la creazione di comunità potrebbe rivelarsi cruciale nel ridurre i rischi associati alla solitudine e nel migliorare la qualità della vita per molti individui.

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Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.nature.com/articles/s41562-024-01970-0
- https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2024/09/18/solitudine-malattie
- https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/biotech/2024/10/04/la-solitudine-spia-di-30-malattie-dalla-depressione-al-diabete_ce339ced-3a43-4331-b797-70bd940888a5.html