La triste storia di Michael Rockefeller, l’erede miliardario divorato dai cannibali

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La triste storia di Michael Rockefeller, l’erede miliardario divorato dai cannibali

| 26/06/2023

Il terribile destino dell’erede dei Rockefeller

  • Michael Clark Rockefeller era il più giovane erede della vasta fortuna della sua nota famiglia
  • Nel 1961, però, scomparve misteriosamente
  • Si trovava in Nuova Guinea per scattare fotografie
  • Voleva pubblicare un libro
  • Nessuno sa che fine abbia fatto
  • Probabilmente, fu mangiato dai cannibali

 

Questa è la storia dell’erede dei Rockefeller, una delle famiglie americane più in vista (e più ricche) degli ultimi decenni. Potresti pensare che quindi sia una storia magnifica, piena di belle donne, macchine lussuose e viaggi da sogno. Beh, un viaggio in effetti è al centro della narrazione, ma purtroppo non lo potremmo definire da sogno: diciamo più che altro fu un incubo da cui il malcapitato non si sarebbe più svegliato.

Michael Clark Rockefeller (1938–1961) era il figlio del Governatore di New York, Nelson Rockefeller, colui che poi sarebbe diventato vicepresidente degli USA. Michael era anche il pro-pro-nipote di John D. Rockefeller, uno degli uomini più ricchi di ogni tempo. Anche Michael era molto ricco; in più aveva una buona educazione e quindi il futuro gli sorrideva. Fino a quando non decise di partire.

Prima di dedicarsi ad incrementare il patrimonio di famiglia, Michael decise di voler fare un viaggio, un viaggio avventuroso ai limiti della civiltà. Era il 1961 quando volò in Nuova Guinea e trascorse del tempo nella giungla, a stretto contatto con i componenti delle tribù locali. In particolar modo, soggiornò con gli Asmat, ai quali scattò molte foto. Il suo intento era di pubblicare un libro.

Il viaggio dell’erede dei Rockefeller e il suo triste epilogo

Michael restò in Nuova Guinea per qualche tempo, poi fece rientro a casa. Nel mese di Novembre decise di tornare insieme all’antropologo olandese René Wassing. Si costruì un catamarano e prese a navigare su e giù per la giungla, visitando i vari villaggi degli Asmat. Un brutto giorno, però, il suo mezzo di trasporto affondò. Lui e gli altri dell’equipaggio si salvarono a nuoto. Micheal tentò di raggiungere l’altra riva per chiedere aiuto.

Ma quando giunsero i soccorsi, di lui non ci fu più traccia. Si può immaginare la risonanza mediatica che ebbe la sua scomparsa, e quanti mezzi mise in campo la sua famiglia per ritrovarlo. Fu tutto inutile. Nessuno sa che cosa gli sia accaduto: alcuni dicono affogato, altri divorato dai coccodrilli. L’ipotesi più agghiacciante, ma anche la più concreta, riguarda la tribù degli Asmat con cui Michael aveva trascorso tanto tempo.

Gli Asmat erano cannibali: praticavano il cannibalismo in modo rituale, ritenendo che servisse a compensare un’altra morte. Alcuni membri della tribù erano stati uccisi dal governatore della Nuova Guinea a scopo punitivo, per farli desistere dalle loro pratiche. Per compensare quelle morti, gli Asmat potrebbero aver preso Michael per ucciderlo mediante decapitazione.

Il rituale prevedeva poi l’estrazione del cervello, allo scopo di mangiarlo. Dopo aver svuotato il cadavere dalle interiora, si bollivano gli arti e si consumavano come pasto. Le ossa servivano per realizzare utensili di varia natura. Anche se non ci sono prove concrete, sembra sia stata questa la fine dell’erede dei Rockefeller: nello stomaco di un cannibale della Nuova Guinea.

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