Il misterioso labirinto in Egitto dove sono custoditi i segreti dell’umanità

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Il misterioso labirinto in Egitto dove sono custoditi i segreti dell’umanità

| 04/08/2023
Fonte: Wikipedia

In Egitto c’è un misterioso labirinto ancora immerso tra le sabbie del deserto

  • In alcuni antichi scritti si legge di un misterioso labirinto ancora insabbiato in Egitto
  • Dovrebbe avere 3000 stanze suddivise su due livelli, 12 cortili e un unico muro
  • Il famoso egittologo Flinders Petrie, ne portò alla luce alcune rovine nel 1888
  • Nella zona lavorarono anche i ricercatori della Mataha Expedition
  • Scoprirono la presenza di strutture a griglia ordinate in profondità sotto la sabbia
  • Queste potrebbero corrispondere a quelle descritte dagli antichi

 

Da Erodoto a Strabone, da Diodoro a Plinio, sono diversi gli autori che hanno parlato di un misterioso labirinto che cela degli importantissimi segreti riguardanti l’intera l’umanità. Questo si troverebbe in Egitto a sud della piramide di Amenemhet III. Il labirinto di Meride sarebbe un complesso architettonico con 3000 stanze suddivise su due livelli, 12 cortili e un unico muro. Erodoto scrisse che la struttura aveva già 1.300 anni ai suoi tempi, precisando di averla visitata personalmente: “Le piramidi sono al di sopra di ogni possibile descrizione, ma il Labirinto vince il confronto anche con esse”, spiegò.

Dichiarò, inoltre, di non aver potuto visitare la parte sotterranea per volontà degli Egiziani, in quanto sede delle tombe dei dodici re costruttori e delle spoglie dei coccodrilli sacri. Strabone parlò, invece, di lunghe gallerie sotterranee e tetti realizzati in un’unica pietra. Il famoso egittologo Flinders Petrie, proprio nel Fayyum, nella zona di Hawara presso il lago di Meride di cui parlano anche gli antichi storici, portò alla luce alcune rovine nel 1888.

La struttura potrebbe corrispondere, secondo i ricercatori, a quella descritta dagli autori antichi

L’archeologo trovò anche i nomi di Amenemhet III e della figlia Sebeknofru durante gli scavi e se ne dedusse che la struttura di Meride facesse parte integrante del tempio funerario di questo faraone. Tuttavia non vi erano prove sufficienti e abbastanza ritrovamenti per dimostrare che si trattasse effettivamente del famoso labirinto. Ci riprovarono nel 2008 i ricercatori della Mataha Expedition, scoprendo, tramite l’utilizzo di un radar che penetra nel terreno, la presenza di strutture a griglia ordinate in profondità sotto la sabbia.

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Si trattava proprio dell’area indagata da Petrie che, a suo tempo, avrebbe confuso il soffitto del labirinto con il pavimento. Tutte le informazioni, vennero pubblicate sulla rivista scientifica del NRIAG. Subito dopo il segretario del Consiglio Supremo delle Antichità d’Egitto, Zahi Hawass, fece sospendere qualunque divulgazione. Infine, gli stessi ricercatori decisero di condividere comunque le loro scoperte con il mondo, creando un sito a tema. Ma da allora nulla si è più saputo in merito al labirinto di Meride che rimane tutt’oggi un mistero.

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