Leggende metropolitane sulla Disney: è tutto oro quello che luccica?

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Leggende metropolitane sulla Disney: è tutto oro quello che luccica?

| 11/10/2023
Fonte: Facebook

Anche l’impero Disney ha il suo lato oscuro

  • Si potrebbe pensare che tutti amino l’impero Disney, ma non è così
  • I detrattori nel corso degli anni hanno intessuto macabre storie
  • Alcune sono vere e altre no
  • Ad esempio, il Club 33 esiste davvero
  • Invece, non è vero che è vietato morire all’interno dei parchi gioco Disney

 

Quando pensate al mondo Disney vi vengono in mente fatine buone, scoiattolini parlanti e un mondo fatto solo di gente che si vuole bene? In realtà anche il magico mondo creato da Walt Disney cela dei segreti assai meno rassicuranti di quello che è il suo volto pubblico. Nel corso del tempo sono infatti nate storie oscure, riflessi meno noti di una realtà fatta, almeno in apparenza, solo di pensieri positivi e gioia di vivere. Si è sentita ogni genere di voce: proviamo a fare un piccolo resoconto della situazione.

Una delle più diffuse leggende metropolitane in circolazione riguarda i parchi giochi Disneyland. Pare che dentro i confini di questi parchi tematici sia vietato morire. Anche se avviene qualche brutto incidente, c’è chi si occupa di portare fuori dall’area Disney la persona che è in pericolo di vita prima che tiri le cuoia. Questa, però, è una bufala. Sono infatti riportati casi di incidenti mortali. Ad esempio, nel 1992 un uomo si uccise ad EPCOT, in Florida.

Si è inoltre vociferato a lungo del famigerato “Club 33”. Il Club 33 ufficialmente non esiste, eppure questa non è una leggenda metropolitana. Quando nel 1955 Walt Disney inaugurò il suo primo parco di divertimenti, concepì l’idea di creare uno spazio dedicato solo ai clienti “VIP”. E così fece, anche se il Club 33 fu inaugurato solo dopo la sua morte. Perché 33? La risposta più ovvia è che questo numero si riferisca al civico di Royal Street dove ha sede il Club.

Teste congelate, pirati temibili e flop colossali

Gira poi una voce che mette davvero i brividi. Qualcuno cominciò a dire, dopo la morte del fondatore, che la testa di Walt Disney  abbia subito un trattamento conservativo attraverso l’utilizzo di tecniche criogeniche (vale a dire “congelata”). Per fortuna però ci troviamo di fronte ad un’altra fake news: Disney fu cremato alla sua morte, avvenuta a soli 65 anni a causa di un tumore al polmone.

Torniamo a parlare dei parchi gioco. “I Pirati dei Caraibi” è una delle saghe cinematografiche targate Disney di maggiore successo degli ultimi anni. Naturalmente la nave dei pirati è da sempre una delle maggiori attrazioni dei parchi tematici. C’è chi dice con sicurezza che i teschi e le ossa che caratterizzano queste attrazioni siano veri resti umani. Non abbiamo conferma di ciò… ma nemmeno smentite.

Si dice anche che non tutti parchi Disney siano ancora in attività, e questo è vero. In Florida fino al 1999 esisteva la “Discovery Island”, in precedenza chiamata “Treasure Island”, su un’isoletta che si erge al centro di Bay Lake. Poi però l’attrazione venne chiusa e abbandonata per motivi che non sono mai stati chiariti del tutto e che hanno dato origine a molte teorie cospirazioniste.

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Nel 1976 aprì i battenti un parco acquatico che si chiamava “River Country” che poi chiuse nel 2001. Oggi quel che ne resta ha decisamente perduto buona parte della famigerata magia Disney. L’elenco delle leggende metropolitane – più o meno vere – nate intorno al “mito” Disney potrebbe continuare ancora a lungo. Però non potrebbe mai sottrarci le ore di buonumore, allegria e sogno che zio Walt ci ha regalato e continua a regalarci.

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