Licenziata per un insulto, vince 40.000 dollari tra danni e spese legali: la storia di Kerrie Herbert
- Kerrie Herbert, dipendente della Main Group Services nel Regno Unito, è stata licenziata dopo uno sfogo contro il capo
- L’episodio è avvenuto durante una riunione in cui il capo la rimproverava per presunti problemi lavorativi
- Kerrie ha chiamato il capo e il suo collaboratore “stro**i” in un momento di frustrazione
- Il giudice ha stabilito che il licenziamento era sproporzionato e non conforme alle procedure aziendali
- La donna ha ottenuto un risarcimento totale di oltre 40.000 dollari tra danni e spese legali
Kerrie Herbert non immaginava che un momento di rabbia potesse trasformarsi in una causa milionaria, almeno per gli standard del Regno Unito. Dopo anni di lavoro alla Main Group Services, supervisionando operazioni e paghe con diligenza, si è trovata licenziata per aver definito il capo un “stro**o” durante una riunione particolarmente tesa.
Sebbene la scena sembri uscita da un film comico, il tribunale ha preso molto sul serio la questione. Il licenziamento immediato è stato considerato sproporzionato rispetto all’episodio isolato, soprattutto perché l’azienda non aveva seguito le procedure previste, come l’avvertimento formale. Il giudice Sonia Boyes ha quindi stabilito che la causa del licenziamento fosse l’episodio specifico e non le presunte carenze lavorative di Kerrie.
Quando uno sfogo vale più di una causa legale
L’episodio è nato da un normale controllo di documenti, che ha fatto temere a Kerrie il peggio. Quando il capo ha iniziato a rimproverarla, lei ha lasciato scappare uno sfogo emotivo, destinato a diventare storico. Il licenziamento è arrivato immediatamente, ma la giustizia ha dimostrato che a volte uno sfogo controllato, anche se colorito, non giustifica la punizione senza procedure.
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Alla fine, Kerrie ha ottenuto oltre 20.000 dollari di risarcimento per il licenziamento ingiusto e circa 19.000 dollari per le spese legali. Un risultato che dimostra quanto sia importante rispettare i diritti dei lavoratori, ma anche che qualche parola detta col cuore può avere effetti inaspettati. La storia di Kerrie Herbert ci ricorda che anche nei momenti di frustrazione lavorativa, la giustizia può sorridere, e a volte lo sfogo verbale può trasformarsi in una piccola, inattesa vittoria economica. Un episodio da raccontare alle pause caffè, con un po’ di ironia e senza dimenticare le regole del gioco legale.

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- https://www.dailymail.co.uk/news/article-15069143/boss-d-head-not-sackable-offence-employment-tribunal.html
- https://thenightly.com.au/world/employment-tribunal-rules-uk-woman-unfairly-sacked-after-calling-her-bosses-dheads-in-heated-row-c-19919434
- https://nypost.com/2025/09/05/lifestyle/calling-your-boss-d-khead-to-their-face-is-not-a-fireable-offense-court-rules/
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