L’uomo che rapinò una banca convinto che il succo di limone rendesse invisibili

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L’uomo che rapinò una banca convinto che il succo di limone rendesse invisibili

| 06/07/2023
Fonte: Pixabay

Rapinò una banca convinto che il succo di limone rendesse invisibili: da una stupida rapina all’effetto Dunning-Kruger

  • Nel 1995 il quarantaquattrenne McArthur Wheeler rapinò due banche di Pittsburg nello stesso giorno
  • L’uomo agì in pieno giorno e a volto scoperto
  • Il motivo della sua eccessiva sicurezza risiedeva in una bizzarra convinzione: poiché il succo di limone rende invisibile l’inchiostro, pensò che avrebbe avuto lo stesso effetto se se ne fosse spalmato un po’ sul volto
  • Naturalmente fu arrestato in brevissimo tempo e finì negli annali dei malviventi più stupidi del mondo
  • La storia ispirò due psicologi della Cornell University, che dimostrarono l’esistenza del cosiddetto “effetto Dunning-Kruger”

 

Per quanto possa sembrare una storia assurda, inaspettatamente ha molto da insegnare. Così tanto che in un meraviglioso articolo intitolato “Inqualificato e Inconsapevole di ciò”, i due psicologi della Cornell University, David Dunning e Justin Kruger oltre che a condividerne la storia, crearono per primi una dimostrazione eccellente di quello che si può definire “pregiudizio cognitivo”.

Il protagonista della storia, che ha avuto luogo nel 1995, è McArthur Wheeler, un uomo di quarantaquattro anni di Pittsburgh, in Pennsylvania. Una mattina come un’altra Wheeler decise di rapinare non una, ma ben due banche. Entrò tranquillamente, pistola in mano e volto scoperto, facendosi consegnare dai cassieri tutto quello che avevano.

Un metro e settanta per un centinaio di chili, il rapinatore era impossibile da non vedere. Inoltre era pieno giorno e le telecamere di sorveglianza funzionavano più che bene. Perché specificare ciò? Perché pensava di maneggiare una particolare maestria riguardo le proprietà chimiche del succo di limone.

Il potere dell’invisibilità

La logica che mosse Wheeler a tali ragionamenti era la seguente: considerando che il succo di limone può essere usato per scrivere lettere “invisibili”, l’uomo era convinto che l’effetto si potesse estendere anche sul corpo. Spalmando il succo di un limone su tutta la faccia, l’uomo pensò che il suo viso sarebbe di certo risultato invisibile alle telecamere di video sorveglianza.

Perciò, dopo una bella “maschera” di limone, decise di svaligiare le due banche di risparmio a Pittsburgh. Poche ore dopo aver svolto il suo lavoro, la polizia mise le mani sul nastro di sorveglianza e lo mandò in onda nel notiziario delle undici. Un’ora dopo, un informatore identificò McArthur nel video delle notizie e contattò la polizia fornendo il nome dell’uomo. Wheeler venne arrestato lo stesso giorno.

“Ma ho indossato il succo” 

Dopo averlo interrogato, gli investigatori giunsero alla conclusione che l’uomo non era sotto l’effetto di alcol o droghe ma solo in errore. Wheeler andò ovviamente in prigione e finì negli annali dei criminali più stupidi del mondo. Grazie al World Almanac del 1996, l’epica figuraccia di Wheeler attirò l’attenzione di David Dunning, un professore di psicologia della Cornell University, che vide in questa storia di sventura e poca furbizia qualcosa di universale.

Parliamo di una sorta di distorsione cognitiva per cui i meno esperti in una data abilità tendono a sopravvalutare le proprie capacità, finendo spesso per rimetterci. E come se non bastasse, nella maggior parte dei casi sono anche molto saccenti. Questa osservazione sarebbe diventata nota come effetto Dunning-Kruger.

L’effetto Dunning-Kruger

Dunning, assieme ad un giovane ricercatore, Justin Kruger, intraprese una serie di esperimenti per testare questa premessa, tra cui anche un test che si basava sulla stima autonoma fatta dagli studenti universitari di psicologia sui loro risultati inerenti grammatica, logica e battute.

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Come aveva previsto Dunning, gli studenti che avevano ottenuto il punteggio più alto si erano sottovalutati, mentre coloro che avevano ottenuto un punteggio più vicino al fondo della graduatoria si erano decisamente sovrastimati, tanto da credere che le loro abilità fossero superiori ai due terzi degli altri studenti.

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