Un amore a dir poco velenoso
- Il maschio del polpo dagli anelli blu inietta veleno nella femmina per evitare di essere mangiato durante l’accoppiamento
- La tossina utilizzata è la tetrodotossina, la stessa presente nei pesci palla
- Il morso è mirato vicino all’aorta della femmina e causa una paralisi temporanea
- I maschi hanno ghiandole salivari tre volte più grandi delle femmine, segno di un adattamento evolutivo specifico
- Nessuna femmina muore, ma il trucco permette al maschio di accoppiarsi e poi darsela a gambe (o meglio, a tentacoli)
Nel mondo marino non c’è mai da abbassare la guardia, nemmeno tra partner. Anzi, soprattutto tra partner. È il caso del polpo dagli anelli blu (Hapalochlaena fasciata), uno dei cefalopodi più velenosi in circolazione, che ha sviluppato una strategia riproduttiva degna di un thriller psicologico: iniettare una dose ben calibrata di veleno nella femmina, giusto per evitare di finire a cena… come portata principale.
Il maschio, infatti, è minuscolo rispetto alla femmina, che può tranquillamente raggiungere il doppio della sua taglia e – come spesso accade tra i cefalopodi – mostra un appetito piuttosto vivace per i compagni dopo il rapporto. Così, per sopravvivere al momento più intimo, il nostro romantico eroe ha trovato un escamotage: sfruttare la sua potentissima saliva carica di tetrodotossina per bloccare momentaneamente la partner. Un morso vicino all’aorta e via, accoppiamento rapido e indolore (per lui).
La tetrodotossina: così il polpo avvelena la partner
La tetrodotossina non è una sostanza qualsiasi. Presente anche nei pesci palla, è una neurotossina talmente efficace che può paralizzare un essere umano in pochi minuti. Nei polpi dagli anelli blu, viene prodotta da batteri simbionti nascosti nelle ghiandole salivari. Non esattamente l’alito più romantico del regno animale, ma sicuramente utile.
Gli scienziati hanno osservato il comportamento in laboratorio, monitorando sei coppie: al momento dell’accoppiamento, il maschio si avvicina, azzanna con precisione chirurgica e, nel giro di pochi minuti, la femmina smette di reagire, diventa pallida e non risponde alla luce. Il tutto senza effetti letali: dopo circa un’ora, lei si risveglia, probabilmente con un gran mal di testa e il partner ormai lontano.
L’evoluzione non è un pranzo di gala (né un’accoppiata romantica)
Questa strategia, seppur discutibile secondo gli standard umani, rappresenta un perfetto esempio di adattamento evolutivo. Le ghiandole salivari dei maschi sono tre volte più pesanti di quelle delle femmine, proprio perché la loro sopravvivenza dipende dalla capacità di immobilizzare la compagna.
Altri polpi hanno optato per approcci più estremi: braccia extra-lunghe per tenersi a distanza, oppure organi riproduttivi che si staccano e agiscono da soli, come se dicessero: “fai pure, io scappo!”. Nel caso del polpo dagli anelli blu, invece, si è scelta la via chimica. Un bacio velenoso e via: non sarà romantico, ma è sicuramente efficace.
Polpo dagli anelli blu: un braccio di ferro tra amore, veleno e sopravvivenza
Il comportamento osservato potrebbe essere parte di un vero e proprio braccio di ferro tra i sessi. Le femmine, più grandi e aggressive, hanno involontariamente favorito lo sviluppo di maschi capaci di rispondere con astuzia e veleno. Un’arma chimica per una battaglia silenziosa, in cui l’obiettivo non è solo accoppiarsi, ma uscirne vivi.
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C’è però un mistero ancora da risolvere: perché la femmina non muore? Gli studiosi ipotizzano che abbia sviluppato una resistenza alla tetrodotossina, proprio per evitare che ogni incontro amoroso si trasformi in tragedia. Alla fine, se nessuno sopravvive, nessuna specie può continuare. In un ecosistema in cui ogni errore può essere fatale, anche l’amore ha le sue regole. E i polpi dagli anelli blu ci ricordano che, a volte, per riprodursi bisogna essere pronti a tutto. Anche a un morso ben assestato.

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- https://www.greenme.it/animali/animali-selvatici/il-segreto-mortale-dei-polpi-maschi-a-righe-blu-per-evitare-di-essere-divorati-dalle-compagne/
- https://www.greenreport.it/news/natura-e-biodiversita/54577-i-maschi-dei-polpi-dalle-linee-blu-avvelenano-le-femmine-per-accoppiarsi