La chat, che ha deciso di allegare, rappresenta per lui il simbolo di quanto possa diventare difficile e surreale il contatto quotidiano con il pubblico. Tanto da fargli scherzosamente sognare un futuro come guardiano notturno in un cimitero, lontano da ogni interazione umana.
Ha voluto condividere la sua esperienza per dare voce a quella frustrazione che tanti lavoratori provano ogni giorno quando si trovano a dover gestire situazioni al limite del paradosso. Una testimonianza che fa sorridere, ma anche riflettere sul rispetto che dovremmo avere verso chi svolge il proprio lavoro con professionalità e pazienza.