La risposta del Policlinico Umberto I di Roma all’incremento della violenza contro il personale sanitario
- Nel 2023, nel Lazio, sono state registrate 1.219 aggressioni confermate ai danni del personale sanitario
- Il Policlinico Umberto I ha avviato corsi di autodifesa per il personale sanitario, condotti da esperti del settore
- I corsi sono organizzati in collaborazione con l’Università di Cassino e il Servizio di Prevenzione e Protezione del Policlinico
- La Fp Cgil sottolinea la necessità di un approccio strutturale per migliorare le condizioni di lavoro e ridurre i tempi di attesa
- I corsi di autodifesa mirano a migliorare la sicurezza e il benessere psicologico del personale sanitario
Negli ultimi tempi, il personale medico del Policlinico Umberto I di Roma ha dovuto affrontare un preoccupante aumento delle aggressioni da parte dei pazienti. Questi episodi di violenza comprendono insulti, minacce verbali e, in alcuni casi, attacchi fisici veri e propri. Il 2023 ha visto un aumento significativo di questi episodi, con oltre 1.200 casi di aggressioni confermate nella regione Lazio, di cui più di 800 sono stati di natura fisica. Questo fenomeno non è più un caso isolato, ma una problematica strutturale che richiede interventi urgenti e mirati.
La crescente preoccupazione per la sicurezza del personale sanitario ha spinto l’amministrazione del Policlinico a prendere misure concrete per affrontare questa situazione critica. Tra queste, l’avvio di corsi di autodifesa progettati appositamente per il personale sanitario, con l’obiettivo di fornire le competenze necessarie per gestire situazioni di pericolo e difendersi in caso di aggressione.
Corsi di autodifesa: un’iniziativa per la sicurezza del personale sanitario
In risposta alla crescente violenza, il Policlinico Umberto I ha avviato corsi di autodifesa per il proprio personale sanitario. Questi corsi sono condotti da esperti nel campo delle arti marziali, in particolare del judo. Il programma di formazione è stato coordinato dal maestro Adolfo Bei e dal campione di judo Michele Vannacci. La loro esperienza e competenza sono fondamentali per garantire che il personale sanitario acquisisca le competenze necessarie per affrontare situazioni di pericolo.
La prima lezione di autodifesa, organizzata nella Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, ha visto la partecipazione di 28 persone. I partecipanti hanno giudicato l’incontro estremamente utile, sottolineando l’importanza di sentirsi sicuri sul posto di lavoro. Le lezioni successive continueranno a trattare vari aspetti dell’autodifesa, comprese le direttive su come comportarsi, l’aspetto psicologico e l’interazione fisica con un eventuale aggressore.
Il maestro Adolfo Bei ha spiegato che le tecniche di judo insegnate non sono solo difensive, ma mirano anche a dissuadere eventuali aggressori. Michele Vannacci ha sottolineato come queste competenze possano migliorare la fiducia del personale sanitario, rendendoli più sicuri e preparati nel loro ambiente di lavoro.
Un problema che richiede soluzioni strutturali
Sebbene i corsi di autodifesa rappresentino una risposta immediata e pratica, la Fp Cgil ha sottolineato che tali misure non possono essere l’unica soluzione al problema della violenza nei confronti del personale sanitario. È necessario un approccio più ampio e strutturale che includa investimenti e assunzioni per migliorare la qualità dei servizi sanitari e le condizioni di lavoro. Migliorare i tempi di attesa e le condizioni di interazione tra personale sanitario e pazienti è fondamentale per ridurre la frustrazione e l’insofferenza che spesso sfociano in aggressioni.
Secondo la Fp Cgil, la soluzione deve puntare a risolvere le criticità che creano stress e tensione: migliorare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro è essenziale per creare un ambiente più sicuro per i lavoratori e migliorare l’esperienza degli utenti dei servizi sanitari. Questo approccio richiede investimenti significativi e un impegno costante per garantire che il personale sanitario possa operare in un ambiente sicuro e rispettoso.
L’iniziativa del Policlinico Umberto I di Roma di avviare corsi di autodifesa per il personale sanitario è un passo importante verso la tutela e la sicurezza dei lavoratori. Tuttavia, per affrontare realmente il problema delle aggressioni, è indispensabile un cambiamento profondo e strutturale nel sistema sanitario, che miri a migliorare le condizioni di lavoro e la qualità dei servizi offerti.

La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
- https://www.quotidianosanita.it/lazio/articolo.php?articolo_id=121412
- https://www.quotidianpost.it/allumberto-i-di-roma-a-lezione-di-difesa-personale/
- https://www.controcopertina.com/2024/al-policlinico-umberto-i-corsi-di-autodifesa-per-il-personale-rivelano-lurgenza-di-affrontare-laumento-delle-aggressioni-nel-servizio-sanitario-218753