Il Museum of Non Visible Art
- Nel 2011, a New York è stato inaugurato il Museum of Non Visible Art
- Si tratta di una struttura in cui non ci sono opere esposte
- Nelle sale vuote del museo, è possibile solo imbattersi in descrizioni di opere immaginarie
- Il MoNA è basato su una particolare concezione dell’arte
- Secondo questa visione, a contare è l’idea e non la realizzazione
- Le opere “esposte” possono essere persino acquistate per migliaia di euro: ecco cosa ricevono gli acquirenti
Avete mai sentito parlare di MoNA? No, non ci stiamo riferendo al colorito termine di origine veneta, ma all’acronimo di Museum of Non Visible Art. Questa struttura museale di New York è a dir poco particolare: a differenza delle altre, infatti, le opere qui “esposte”, in realtà, non ci sono. Sì, avete capito bene. In questo museo dell’arte non visibile ciò che viene esibito è un concetto astratto, non un oggetto visibile e tangibile.
Vagando per le sue stanze vuote, quindi, vi imbatterete in pareti spoglie, corredate esclusivamente da una targhetta che reca il nome dell’autore dell’opera invisibile e il suo titolo. Un esempio? “Aria fresca“, che viene descritta come una infinita boccata di ossigeno, in grado di donare pace e salute indipendentemente da dove ci si trovi. O ancora “La pace perfetta“, che rimanda a una condizione invisibile e fortemente personale di quiete e armonia.
L’essenziale è invisibile agli occhi
Fondato nel 2011 dal famoso attore americano James Franco e dalla coppia di coniugi Brainard e Delia Carey, il MoNA si basa su una precisa visione, diffusasi in Europa ormai 60 anni fa: l’arte non esiste nella concretezza delle opere, ma nell’idea che le partorisce e nel percorso che ne precede la realizzazione.
Insomma, secondo questo punto di vista perché l’arte sia tale è sufficiente pensarla e non realizzarla nella pratica. Del resto, all’interno di questa peculiare struttura a concretizzare le suggestioni offerte dagli artisti sono gli spettatori: a partire da un’idea descritta a parole su un muro o su un foglio, spetta a loro immaginare una scultura, una pittura, un disegno, una foto o qualsiasi tipo di opera d’arte che rappresenti il concetto espresso.
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Credete che la faccenda sia estremamente stravagante? Sappiate che non è tutto. Infatti, è possibile acquistare le opere (non) esibite al MoNA. I prezzi, però, sono tutt’altro che accessibili. Basti pensare, ad esempio, che la già citata “Aria fresca” è stata venduta alla modica cifra di 10.000 euro. Cosa si riceve, nel concreto, una volta sborsata la somma? Nient’altro che la descrizione dell’opera. Anziché esibirla in salotto, però, all’acquirente toccherà immaginarla.

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