Multa da 100 euro per chi viaggia senza cuffie: così le ferrovie irlandesi dicono basta al rumore

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Multa da 100 euro per chi viaggia senza cuffie: così le ferrovie irlandesi dicono basta al rumore

| 05/11/2025
Fonte: Pexels

Quando TikTok incontra il treno: l’Irlanda dichiara guerra al “bare beating”

  • In Irlanda arriva la multa da 100 euro per chi ascolta musica o guarda video senza cuffie sui treni
  • La misura nasce per contrastare il “bare beating”, il fenomeno dei rumori molesti nei vagoni
  • Le nuove regole includono anche divieti contro piedi sui sedili, rifiuti e sigarette elettroniche
  • Alcune linee, come la Dublino-Cork, hanno introdotto carrozze “zona silenzio”
  • Il problema del rumore nei mezzi pubblici riguarda anche Regno Unito, Francia e, presto, forse l’Italia

 

In Irlanda viaggiare in treno è appena diventato più silenzioso. La compagnia ferroviaria nazionale Iarnród Éireann, nota anche come Irish Rail, ha deciso di dire basta al cosiddetto “bare beating”, quel fastidioso vizio di guardare video o ascoltare musica senza cuffie, costringendo tutti i passeggeri a subire la colonna sonora altrui. Da oggi, chi si farà sorprendere con l’audio a tutto volume rischia una multa di 100 euro.

Non è un pesce d’aprile né un esperimento sociale, ma una vera misura nata dopo anni di lamentele. Il regolamento aggiornato, in realtà, non è nuovissimo: risale al 1984, quando si vietavano “grammofoni e apparecchi televisivi usati in maniera molesta”. Solo che allora nessuno immaginava i video virali di TikTok o i messaggi vocali a tutto volume.

Stop al “bare beating”: nuove regole per viaggi più tranquilli

Oltre ai rumori digitali, le ferrovie irlandesi hanno deciso di intervenire anche su altri comportamenti considerati poco civili: piedi sui sedili, rifiuti abbandonati, monopattini elettrici e sigarette elettroniche finiscono tutti nella lista dei “non graditi”. In alcune tratte, come la Dublino-Cork, sono già apparse le “zone silenzio”, spazi dedicati a chi sogna un viaggio senza suoni indesiderati.

L’obiettivo, dichiarano dalle ferrovie, è rendere “l’esperienza in treno il più piacevole possibile”. Tradotto: meno concerti improvvisati di trap in cuffia condivisa e più pace per chi vuole leggere o dormire.

Dall’Irlanda all’Europa: la crociata contro il rumore

Il problema, però, non si ferma all’Isola di Smeraldo. Nel Regno Unito, i Conservatori hanno proposto una legge per multare chi ascolta musica senza cuffie, definendo questi passeggeri “tra i peggiori trasgressori”. Secondo un sondaggio, due britannici su cinque dicono di subire spesso l’audio invadente altrui, mentre oltre la metà ammette di non avere il coraggio di chiedere di abbassare il volume.

In Francia, la situazione non è più tranquilla: a Nantes, un uomo è stato multato di 200 euro per aver parlato al telefono a voce troppo alta in stazione. Il messaggio è chiaro: l’era del “sound sharing” sui mezzi pubblici sta finendo, e a suon di sanzioni.

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L’Italia seguirà l’esempio?

A giudicare dai treni regionali italiani, tra notifiche WhatsApp, video virali e brani neomelodici sparati a tutto volume, una misura simile non dispiacerebbe a molti. Per ora, però, nessuna compagnia ferroviaria italiana sembra pronta a imitare Dublino. Eppure, l’idea di viaggiare immersi nel silenzio – senza il remix involontario di messaggi vocali e risate preregistrate – ha un certo fascino. Forse l’Irlanda ha solo fatto il primo passo verso un futuro in cui la tranquillità pubblica torna a essere un diritto. E chi vorrà condividere la propria playlist, dovrà farlo… con discrezione e un buon paio di cuffie.

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