Narcisista “pentito”: “Vi racconto la mia storia, così potrete riconoscere quelli come me”

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Narcisista “pentito”: “Vi racconto la mia storia, così potrete riconoscere quelli come me”

| 01/09/2023
Fonte: Facebook

Un narcisista “pentito” ha rivelato la sua storia per mettere in guardia le persone che stanno uscendo con qualcuno come lui

  • Ben Taylor, 33 anni, ha capito di essere un narcisista
  • L’uomo ha ammesso di aver tradito sua moglie per otto anni
  • “L’ho manipolata per anni cercando di mantenere un’immagine buona e prestigiosa, specialmente al lavoro”
  • Poi ha capito di avere un problema
  • Ora vuole raccontare la sua storia per aiutare gli altri a riconoscere le persone come lui

 

Ben Taylor, da Chesapeake, Virginia, ora educa gli altri sul disturbo di personalità tramite suoi account social dove ha più di 30.000 seguaci, accanto al suo lavoro a tempo pieno. L’uomo, 33 anni, ha ammesso di aver ingannato le sue ex e di aver tradito sua moglie per otto anni, prima di rendersi conto di essere un narcisista.

“Nel corso della mia vita, ho sempre sentito come se ci fosse qualcosa di diverso in me: il modo in cui gestivo le emozioni, i modi in cui mi relazionavo con le persone e la mancanza di empatia che sentivo. Crescendo, ho scoperto che ero sempre impegnato in una relazione, iniziandone un’altra non appena una finiva o addirittura prima che finisse”, ha raccontato Ben alla redazione di The Sun.

“Nell’agosto 2013, mi sono sposato e speravo che queste abitudini sarebbero cambiate ora che ero il marito di qualcuno. Ma non è stato così. Dopo il primo anno di matrimonio, ho intrecciato una relazione extraconiugale, e ho tradito mia moglie con più donne nei successivi otto anni. Durante quel periodo, mia moglie ha sperimentato il peggio di me mentre la sottoponevo a gaslighting (la facevo sentire pazza per la verità), manipolavo, mentivo e imbrogliavo, il tutto mantenendo un’immagine buona e prestigiosa, specialmente al lavoro”.

“Mentre la nostra relazione si sgretolava, le mie bugie hanno iniziato a svelarsi, portandomi a mettere in discussione chi ero e perché mi comportavo così. All’inizio ho pensato che potesse essere una maledizione, qualcosa che ero destinato a ripetere. Altre volte incolpavo me stesso, per aver agito in un modo che ora mi rendo conto che era fuori dal mio controllo”.

“Un giorno, mentre parlavo con mia moglie e in un raro momento di vulnerabilità, ho detto: “Forse sono un sociopatico o qualcosa del genere“. Ne abbiamo parlato, abbiamo cercato su Google la definizione e lei ha detto che forse ero narcisista. Mi sono messo sulla difensiva, insistendo che non ero affatto un narcisista. Ma ero curioso e nelle due settimane successive ho iniziato a discuterne con le donne con cui avevo relazioni. Anche loro insistevano che non ero un narcisista”.

Per quanto lo negassi, in fondo mi rendevo conto di esserlo. Ancora non volevo ammetterlo, non volevo nemmeno crederci, ma i fatti mi fissavano in faccia ogni volta che leggevo un altro attributo della personalità. Mi rendevo conto di come andavo sempre verso ciò che desideravo, indipendentemente dai pensieri, dalle opinioni o dai sentimenti di chiunque altro.

“Tutti i consigli che ho ricevuto non mi hanno aiutato, perché non potevo ammettere le bugie che dicevo ogni giorno. Con il tempo, l’aiuto di amici intimi e un gruppo di sostegno, sono stato finalmente in grado di rompere la punta dell’iceberg e svelare le bugie che mi tenevano prigioniero. Mia moglie mi è rimasta accanto e, con il suo sostegno, sono riuscito a diventare un marito migliore. Abbiamo anche una figlia di due anni insieme”.

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È una battaglia quotidiana, ma la combatto perché voglio essere migliore. Voglio crescere. Non voglio tornare alla vita che ho vissuto, facendo del male agli altri come ho fatto io. Il mio obiettivo ora è quello di aumentare la consapevolezza del narcisismo. Aiutare le persone a sapere e capire che è reale, è valido, ed è vitale sapere come affrontarlo. Cerco di aiutare altri come me a vedere che è possibile cambiare e diventare persone migliori. Ma voglio anche cambiare il modo in cui la gente vede il narcisismo e mostrare l’importanza di convincere le persone ad andare in terapia”.

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